Non c’è pace per l’Oasi di Troina, l’istituto d’eccellenza per disabili mentali. Catapultato nella cronaca a causa della gestione “familistica” architettata dall’assessore Ruggero Razza e dal suo movimento, Diventerà Bellissima, l’Irccs è finita al centro di un’indagine della procura europea. Sarebbero almeno quattro gli indagati per truffe milionarie ai danni dell’Ue. Avrebbero utilizzato i fondi stanziati da Bruxelles per scopi diversi da quelli cui erano destinati. Talvolta ne sarebbero entrati in possesso senza averne i requisiti.

Ieri i carabinieri di Palermo hanno passato al setaccio l’Oasi e tutte le società ad essa collegate (Oasi Città Aperta, Oasi srl, Villaggio Cristo Redentore srl, Agrima). Al momento, nulla filtra sul perimetro della delega. L’Istituto, che nel 2021 ha firmato una convenzione con la Regione siciliana per 500 milioni in dieci anni, è diventato uno strumento al servizio della politica, che proprio qualche mese fa aveva nominato Claudio Volante, consigliere comunale di Palermo, nelle vesti di direttore generale. Finché, nei primi giorni di marzo, il suo incarico è stato revocato con effetto immediato da don Silvio Rotondo, presidente dell’associazione “Oasi Maria Santissima Onlus”. Motivazione ufficiale: “Era venuto meno il rapporto di fiducia”.

In realtà il Vaticano non sopportava la lottizzazione dell’Oasi da parte della politica. Oltre a Volante, infatti, da Palermo erano arrivati una serie di personaggi legati al movimento del governatore, Diventerà Bellissima, che avevano le mani in pasta dappertutto (in cambio di lauti compensi). Una situazione imbarazzante, che tuttavia non ha suscitato rossori nello stato maggiore del partito. A sollevare la questione sull’Oasi di Troina, con un esposto alla commissione Antimafia, era stata la Cgil. La Regione, dopo la revoca del direttore generale, ha istituito una commissione ispettiva per fare luce sull’accaduto (manovra contestata dalle opposizioni).

Volante, invece, ha tutta un’altra versione, come riportato oggi da Repubblica: “Ho capito che quella era una macchina perversa, ho cercato di ripristinare la legalità e mi hanno mandato via. Da dg – spiega – ho individuato una serie di irregolarità in termini di cessioni di crediti, cartolarizzazioni, mancate riscossioni, affitti riconducibili a persone che coltivavano interessi personali”. La giustizia farà il suo corso.