La Sicilia, grazie alla riconversione di alcuni reparti, è scampata al pericolo della zona gialla per almeno un’altra settimana. Ma sarà difficile produrre – in poco tempo – lo sforzo necessario per attivare buona parte dei posti letto in terapia intensiva e sub-intensiva promessi mesi fa dal governo Musumeci, rispettivamente 253 e 318. Si tratta dei posti letto che andrebbero ricavati sulla base del piano di edilizia sanitaria co-finanziato da Roma per 128,8 milioni di euro (per 240 complessivi, compresi quelli messi a disposizione della Regione). Soldi che avrebbero dovuto portare all’apertura di 79 cantieri, di cui si occupa in prima persona l’ingegner Tuccio D’Urso, in qualità di delegato del soggetto attuatore per l’emergenza (cioè Musumeci).

Secondo l’inchiesta odierna di Repubblica siamo ancora molto indietro. La dotazione, per il momento, è stata ampliata con 54 posti letto in Rianimazione e 26 di Terapia sub-intensiva. Dei 79 cantieri, soltanto sei sono arrivati allo striscione del traguardo, mentre 44 non hanno ancora visto la luce. D’Urso, ex dirigente all’Energia, e uomo del fare se ce n’è uno, aveva promesso di consegnare l’80% dei posti previsti entro giugno, ma adesso ammette che “ci siamo scontrati con la realtà operativa. Fare è molto più difficile che parlare”.

L’ultimo intervento salutato con soddisfazione da Musumeci riguarda la consegna di 17 posti di terapia intensiva al Policlinico di Palermo, lo scorso 5 agosto; 8 di rianimazione e altrettanti di sub-intensiva sono stati ricavati al Garibaldi di Catania, 12 di intensiva al Civico di Palermo e una ventina complessivamente a Ribera. La prossima inaugurazione riguarda, invece, il Policlinico di Catania, dove la struttura emergenziale spera di ricavare 90 posti nei prossimi due mesi (e 14 entro settembre). Ma a questi ritmi il quadro potrà dirsi completo quando la pandemia (speriamo) sarà solo un ricordo. L’assessore Razza, però, è meno tragico: “In un anno i posti letto di terapia intensiva sono raddoppiati – ha detto in un’intervista a Repubblica -. I cantieri del piano di rafforzamento della rete ospedaliera, come previsto dalle ordinanze, devono essere completati entro la fine dell’anno. La Sicilia è l’unica regione ad aver ottenuto la prima parte delle risorse e ad aver richiesto anche la seconda, aprendo decine di cantieri. Questi sono i fatti”.