Ce l’ho, ce l’ho, manca! Nella lista dei 771 candidati al Consiglio comunale di Palermo, non si legge il nome di Gaetano Armao. Il vicepresidente della Regione, durante l’evento di Forza Italia a Roma (lo scorso 9 aprile), aveva annunciato la propria discesa in campo: “Metto a servizio della mia città, di Forza Italia, del Partito popolare europeo, del Movimento Sicilia Nazione, tutto il patrimonio di passione politica, amici, valori ed idee, di rapporti europei e nazionali che porto con me. E lo faccio – aveva detto l’assessore regionale all’Economia – con l’auspicio di poter far parte del Consiglio comunale che dovrà rilanciare la Città. Palermo e la Sicilia meritano ogni sacrificio. È il momento di voltare pagina, di costruire il futuro contrastando declino e dissipazione della più grande città a sud d’Europa”.

A distanza di poco più di un mese, nonostante gli inviti pervenuti dai leader di partito (compreso il “nemico” Gianfranco Miccichè) di Armao nemmeno l’ombra. Avrebbe voluto diventare assessore all’Economia per risanare i conti di una città falcidiata (forse, più della Regione) ma qualcosa si è interrotto. Armao aveva dato i primi segnali di ripensamento quando Forza Italia, che era e resta il suo partito, propose il nome di Cicco Cascio in contrapposizione a Lagalla. “Non potrei candidarmi contro un collega di giunta”, fu la riflessione ad alta voce di Armao. Ma dopo la reunion, che gli avrebbe permesso finalmente di mostrare il proprio potenziale, ha deciso di rimanere in panchina. E’ come se Micciché, durante un’intervista a Buttanissima del 4 maggio, ne avesse il sentore: “Chi rimarrà ad osservare anche stavolta dalla poltrona, poi non potrà considerarsi protagonista della vita del partito”, disse il coordinatore di Forza Italia.

Il quale ha messo in lista Rosi Pennino, ex pasionaria dello Zan. Fra i volti noti anche Giulio Tantillo, attuale capogruppo a Sala delle Lapidi, Natale Puma (sostenuto dalla famiglia Mineo), i tamajani Leopoldo Piampiano (ex assessore alle Attività produttive), Ottavio Zacco, Caterina Meli e Giovanni Inzerillo (tutti uscenti), E Adelaide Mazzarino, moglie dell’ex vicepresidente dell’Ast, Eusebio Dalì. Tra le liste più forti c’è quella di Prima l’Italia, che conta sull’attuale capogruppo Igor Gelarda, su Alessandro Anello, Sabrina Figuccia e l’eterna Marianna Caronia. Mentre Fratelli d’Italia schiera l’europarlamentare Giuseppe Milazzo (ex Fi) e l’ex direttore generale dell’Oasi di Troina Claudio Volante (in quota Diventerà Bellissima).