Nella Sicilia dove proliferano la disoccupazione e la dispersione scolastica, e dove il 30% della popolazione è costituita da Neet (cioè coloro che non studiano e non lavorano) colpiscono gli ultimi report su Garanzia Giovani 2, ossia il Piano europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile. Si tratta di “dati sconfortanti” secondo quanto emerso da un incontro fra i sindacati e la direzione del dipartimento lavoro della Regione. Lo riporta oggi il Giornale di Sicilia. Sono stati solo 12.817 giovani presi in carico da centri per l’impiego e agenzia per il lavoro a fronte di 109.000 del programma precedente. Circa 5.000 giovani, inoltre, sono stati avviati nelle nove misure previste dal programma.

Il programma Garanzia giovani, a livello nazionale, è stato avviato il primo maggio 2014 e si rivolge alla fascia di età che va dai 15 ai 29 anni disoccupati o inattivi al di fuori di ogni ciclo di istruzione e formazione. In Sicilia la nuova Garanzia è stata programmata con delibera della giunta regionale del 2019 che ha permesso di allargare la platea dei destinatari anche ai disoccupati di età compresa tra i 16 ed i 35 anni. La fase 1 in Sicilia, finanziata per 178 milioni di euro ha realizzato numeri diversi rispetto agli attuali: 160.000 adesioni al portale (registrazioni), 109.000 giovani presi in carico, 47.000 tirocini formativi, 829 corsi di formazione mirata.

Con Garanzia giovani 2, invece, sono cambiate molte cose: “Il piano di attuazione – scrivono Cgil, Cisl e Uil in una relazione – prevedeva anch’esso il coinvolgimento del partenariato su un duplice livello: quello della condivisione della strategia (contrasto alla disoccupazione giovanile tracciate a livello europeo) e quello della sussidiarietà per l’operatività del contesto sociale”. Ma, continuano i sindacati “a differenza del precedente programma, non c’è stato e solo il 12 maggio 2022 è stato ripreso un dialogo”. Per Giuseppe Raimondi (Uil Sicilia e Area Vasta) “i risultati ad oggi raggiunti sono modesti”, sebbene “la ripresa del confronto fortemente richiesta da questa organizzazione sindacale, potrebbe incentivare i ragazzi a non perdere questa occasione e a fronteggiare l’emergenza occupazionale con la condivisione strategica del programma Gol. I soldi ci sono, i progetti anche. Basta perdere tempo, dobbiamo dare ai nostri giovani un’occasione per entrare nel mondo del lavoro”. Nessuna replica dal governo regionale.