Al vertice romano con Di Maio, per la Sicilia andrà l’assessore regionale Mariella Ippolito. Eletta nel collegio di Caltanissetta, e a lungo indisponibile negli ultimi mesi a causa di alcuni lutti familiari e di un pesante infortunio alla gamba, la Ippolito è quasi una istituzione pro-tempore: aspetta cioè che la maggioranza trovi un accordo sul suo sostituto (Antonio Scavone del Mpa?) per metterla alla porta. La Ippolito, che ha per sé le deleghe a Lavoro e Famiglia, è stata pubblicamente “sfiduciata” da Nello Musumeci alla vigilia di Natale, quando il governatore aveva detto chiaramente che proprio le politiche del Lavoro e della Famiglia risultavano insoddisfacenti. E anche l’ex presidente Raffaele Lombardo spinge per la sostituzione dell’assessore, per rimpiazzarla con un uomo di fiducia (di Catania stavolta, ma anche questo aspetto “territoriale” è al vaglio della coalizione di governo) che tenga alta la bandiera dell’autonomismo. La visita di Ippolito a Di Maio sa tanto di ultimo tango.