Il presidente Musumeci non parla. E con lui non parlano neppure i quattro assessori chiamati in causa da altrettante inchieste giudiziarie. Mantiene il silenzio Toto Cordaro, puntato dalla procura di Termini Imerese per voto di scambio. Tace Roberto Lagalla, rimasto impigliato nelle maglie giudiziarie per una borsa di studio regalata ai massoni di Castelvetrano quand’era ancora rettore. E non parlano nemmeno gli altri due “avvisati”, Mimmo Turano e Marco Falcone, finiti nei guai per reati di lieve conto. Allora perché il Governatore non vuole affrontare il dibattito parlamentare? Le storielline di Cordaro, Lagalla, Turano e Falcone non sono tali da destare allarme per il governo. Forse – a pensar male spesso ci si azzecca – il terrore di Musumeci è che il dibattito possa scoperchiare all’improvviso un sepolcro imbiancato ma finora mai adeguatamente esplorato.