Bravo Fiorello, che ha perdonato e si è perfino scandalizzato dello scandalo. Il fuori onda va decisamente riabilitato: per riabilitarlo, va compreso, definito per quello che è. Il fuori onda è, come dicono gli anglosassoni del matrimonio, a shocking invasion of privacy. In due si guadagna un mondo di bene e si realizza il meglio della vita, ma si perde il buon isolamento, quella indisciplinata e naturale tendenza a coltivare l’amor proprio come quando dove si desidera. Se poi quel “due”, con il fuori onda, diventa la comunità degli spettatori, il circolo estesissimo dei guardoni e degli origliatori, il guaio è ancora più grosso, letale. Si manda in onda quel che non doveva andarci, quel che buona educazione e ipocrisia avevano escluso dalla piazza pubblica, si viola l’intima libertà di sparare sciocchezze dell’animo, di stare con sé stessi e con il proprio pregiudizio, di comunicare il non comunicabile, sentimenti purissimi come l’invidia, l’astio, il risentimento, o anche solo l’indecente, la leggerezza, la pirlaggine che sono in tutti noi, tutte cose che sono parte costitutiva dello spirito, del carattere ambiguo delle relazioni umane. Continua su ilfoglio.it