Rileggiamo un brano dell’intervista rilasciata l’altro ieri a questo giornale da Antonello Cracolici, uomo di punta dell’opposizione al governo Musumeci: “Sembrano tornati gli anni in cui i faccendieri – persone che, nella maggior parte dei casi, hanno avuto vicende giudiziarie poco trasparenti – giravano negli uffici degli assessorati; sento di acquisizioni o cessioni di obbligazioni societarie a favore di discussi (e discutibili) intermediari finanziari”. A chi si riferiva l’esponente del Pd? Proviamo a indovinare. Il covo di tanti faccendieri e avventurieri che svolazzano il Sicilia a caccia di affari è la stanza del Bullo. Lì alberga un “intermediario”, chiamiamolo così, che otto anni fa fu l’uomo-chiave di Lorenzo Cesa in una spericolata operazione di finanziamento ai partiti. Il Bullo ne va orgoglioso. Lo porta sempre con sé, anche a Roma. Viva la Sicilia.