Governare con Salvini è come guidare un’auto con il passeggero accanto che vuole insegnarti come si fa: «Adesso cambia marcia, metti la freccia, suona il clacson, supera quello…». Tutti i giorni l’uomo al volante, cioè Draghi, subisce una razione di pareri non richiesti, ripetuti con insistenza. Una volta è il “consiglio” di scaricare Arcuri: Matteo ne reclama la testa e Super Mario, per viaggiare tranquillo, gliela serve sul piatto d’argento. Poi è l’invito a farsi sentire in Europa, con il premier che subito telefona a Macron, chiama la Merkel, tempesta la von der Leyen, blocca i vaccini destinati all’Australia, manda i carabinieri a contare le fiale nello stabilimento di Anagni. Chiunque, soddisfatto, si acquieterebbe un po’. Continua su Huffington Post