La nuova Lega di Matteo Salvini si testa in Sicilia. O meglio, è in Sicilia che testa la nuova classe dirigente, tutta in costruzione dopo il lento radicamento diretto dal sottosegretario Stefano Candiani, spedito nell’Isola per raccogliere i cocci disordinati della precedente esperienza di “Noi con Salvini”. Il braccio operativo di Candiani è stato Igor Gelarda, un ex 5 Stelle: poliziotto e consigliere comunale di Palermo, qualche mese fa è passato dalla sponda grillina a quella leghista. Coordinatore degli Enti locali per la Sicilia Occidentale e nelle grazie di Stefano Candiani, Gelarda ha ottenuto la candidatura per Bruxelles e parte ovviamente da favorito. Durante la conferenza stampa di ieri ha ricevuto parecchi endorsement, ad esempio, da Bagheria, Mazara del Vallo e Monreale, dove alle Amministrative del prossimo 28 aprile il Carroccio si presenta spavaldo e punta su un proprio candidato sindaco. La sua posizione è stata al vaglio fino alle ultime ore, perché “carente” in uno dei requisiti richiesti da Salvini: ossia 18 mesi di militanza nel partito. Ma sul nome di Gelarda si è derogato: era il 12 luglio 2018 quando lasciò il gruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio comunale per aderire al Misto e transitare, poi, nella Lega. Il suo principale concorrente sarà Angelo Attaguile, della vecchia guardia. E’ stato coordinatore nazionale di “Noi con Salvini”, prima di finire indagato per voto di scambio. La sua lunga militanza nel Movimento per l’Autonomia di Lombardo, che gli ha anche regalato un seggio alla Camera nel 2013 (in virtù di un accordo col Pdl) potrebbe tornare utile per l’esperienza a Bruxelles. E non è detto – data la bontà dei sondaggi – che uno escluda l’altro. Se Salvini, che corre da capolista in Sicilia, dovesse essere eletto, rinuncerà al seggio per rimarsene a Roma. E per Gelarda e Attaguile, a meno di clamorosi inserimenti, sarà la gloria.