Sono 2.513, su un totale di 13.054, i dipendenti regionali che godono dei benefici della Legge 104 e hanno diritto a un’assenza di tre giorni (o 18 ore) al mese dal lavoro. I numeri sono stati snocciolati dal quotidiano “La Sicilia” nell’ambito di un’inchiesta sui furbetti della 104, una legge nata per assistere parenti inabili, che troppo spesso è diventata motivo di opportunismo. Il maggior numero dei beneficiari va rintracciato nel settore della scuola – dei 380 docenti che quest’anno faranno ritorno nell’Isola, 302 devono ringraziare la 104 – ma anche l’amministrazione regionale non scherza. Quasi il 20% dei dipendenti beneficia della legge. Il maggior numero delle assenze “giustificate” si registra nel dipartimento Lavoro, con 612 regionali che godono di permessi, uscite anticipate e giorni liberi. Mentre sono soltanto 3 nell’Ufficio della segreteria di giunta, e 5 nell’ufficio speciale per la progettazione. I centoquattristi spiccano ai Beni culturali (429) e all’Agricoltura (336), poi vengono Infrastrutture e Funzione Pubblica. A stabilire chi può beneficiare della suddetta legge è l’Inps, dopo aver verificato il quadro clinico – offerto da commissioni mediche ad hoc – che presuppone la necessità di fornire assistenza a un parente disabile o che non sia in condizione di autosufficienza. Le agevolazioni sul lavoro consistono in permessi retribuiti, nel congedo straordinario e in altri vantaggi legati alla sede di lavoro e al lavoro notturno. Sulla legge 104 la Sicilia comunque risulta allineata alle regole statali.