Polemica tra il direttore dell’ufficio scolastico regionale Stefano Suraniti e l’assessore all’Istruzione Roberto Lagalla. Al primo non è piaciuta l’ordinanza del governo regionale che sospende le lezioni in presenza nelle scuole superiori con contestuale avvio della didattica a distanza: “Il breve preavviso non consentirà alle istituzioni scolastiche di intervenire tempestivamente e di organizzarsi al fine di rendere fruibile immediatamente per tutti gli studenti la didattica a distanza”. Oggi anche il Dpcm firmato da Conte impone l’utilizzo della didattica a distanza, almeno fino al 75%.

Dal tavolo regionale previsto dal Piano Scuola, secondo Suraniti, è emerso quasi all’unanimità che la scuola non poteva essere penalizzata per i mancati interventi sul trasporto pubblico. “Dalla lettura dell’ordinanza – spiega il direttore dell’ufficio scolastico – emerge come la sospensione delle attività in presenza per oltre 240.000 studentesse e studenti siciliani della scuola secondaria di II grado è legata esclusivamente a ragioni connesse ai trasporti pubblici. Infatti allo stato attuale risultano in Sicilia 600 studenti positivi al Covid-19, su oltre 700.000 alunni. La decisione di sospendere le attività didattiche in presenza penalizza anche gli studenti con disabilità, più deboli e a rischio dispersione scolastica. Inoltre non permette lo svolgimento delle attività laboratoriali previste soprattutto dai Tecnici e Professionali”.