La verità più sgradevole si nasconde spesso in un dettaglio. Fateci caso. Non è Matteo Salvini, con la sua boria e la sua popolarità, che vi invita dai teleschermi a restare a casa, a osservare con puntiglio e senso civico le direttive emanate dal governo per fronteggiare l’avanzata maledetta del coronavirus. Non è Luigi Di Maio, con i suoi sorrisetti finti e affettati, che vi consiglia di starvene a casa per evitare un dilagare insensato del contagio. E non è Matteo Renzi, con le sue prediche arroganti e spocchiosette, che vi suggerisce un galateo dell’emergenza. No. A parte Giuseppe Conte, chiamato a quel ruolo da un gravoso dovere istituzionale, nessun altro uomo politico sente di avere la credibilità necessaria per parlare al popolo e convincerlo della necessità di fare i sacrifici che la situazione impone. E’ più credibile Fiorello. E non è un buon segno.