Due nuove “zone rosse” in Sicilia. Lo ha deciso il presidente della Regione Nello Musumeci, per contrastare la diffusione del Coronavirus. Si tratta dei Comuni di Vittoria, in provincia di Ragusa, e Centuripe nell’Ennese. L’ordinanza, adottata d’intesa con l’assessore alla Salute Ruggero Razza, sentiti la Commissione prefettizia e il sindaco, resterà in vigore dal 3 al 10 novembre.

Sarà vietato circolare, a piedi o con qualsiasi mezzo pubblico o privato, fatta eccezione nei casi in cui ci si debba recare sul luogo di lavoro (solo se non è consentito il cosiddetto “smart working”), ovvero per l’acquisto o il consumo di generi alimentari e l’acquisto di beni di prima necessità, per ragioni di natura sanitaria o per appuntamento presso studi professionali. Gli esercizi commerciali (quali bar, ristoranti, rosticcerie, panifici, pollerie, paninerie e similari) garantiranno per le finalità di asporto l’accesso solo a una persona per volta e sempre con l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, anche per l’attività di consegna a domicilio.

La partecipazione a funzioni religiose è contingentata nel numero dei partecipanti secondo un apposito protocollo che verrà condiviso tra i Comuni e gli eventuali richiedenti. Tutte le attività didattiche e scolastiche, di ogni ordine e grado, sono sospese, così come le fiere, le sagre e i mercati rionali. Consentito il transito per l’ingresso e l’uscita di prodotti alimentari, di prodotti sanitari e di beni o servizi essenziali, così come per i residenti o domiciliati (anche di fatto) nei due Comuni interessati, esclusivamente per garantire le necessarie cura e l’allevamento degli animali, nonché per le attività imprenditoriali non differibili in quanto connesse al ciclo biologico di piante.

Il mercato ortofrutticolo di Vittoria mantiene la propria piena funzionalità. Con riferimento al ciclo della filiera agroalimentare e ortofrutticola e, in genere, all’organizzazione delle attività mercatali, l’Azienda sanitaria provinciale di Ragusa dovrà intensificare i controlli per la prevenzione e il contenimento del contagio.

I numeri di domenica

Sono 1.095 i nuovi positivi al Covid-19 registrati in Sicilia nelle ultime 24 ore, su 8.547 tamponi effettuati; 16 i decessi, che portano il totale a 518. Con i nuovi casi salgono così a 15.324 gli attuali positivi. Di questi 1.131 sono i ricoverati: 999 in regime ordinario e 132 in terapia intensiva con un incremento di dieci ricoveri. I guariti sono 197.

Lega: schierare i medici di base per visite e tamponi

“In Sicilia le strutture sanitarie sono in affanno a causa della corsa in ospedale, chi non ha sintomi gravi va curato a casa dai medici di base e dai pediatri”. Lo affermano il segretario regionale della Lega Sicilia Salvini Premier Stefano Candiani e il capogruppo all’Ars del Carroccio Antonio Catalfamo. “Il lievitare del numero dei positivi al covid-19 – spiegano Candiani e Catalfamo – sta mettendo a dura prova tutto il sistema sanitario e ospedaliero pubblico, con i presidi prossimi al collasso. È necessario che vengano subito applicate, attraverso il Commissario per l’emergenza sanitaria della Regione Siciliana, tutte le misure idonee per mettere i medici di medicina generale, i medici di continuità assistenziale e i pediatri di libera scelta nelle condizioni di poter non solo eseguire i tamponi ma non lasciare a casa abbandonati coloro che risultano positivi”.

La proposta è stata elaborata dal dipartimento salute della Lega Sicilia: “L’apporto dei medici di base e dei pediatri – spiega Antonio Purpari, responsabile del dipartimento salute del partito di Salvini – considerata la loro presenza capillare sul territorio è fondamentale per fare fronte alla grande massa di positivi che con il passare delle ore stanno sempre più intasando gli ospedali. È chiaro che questa scelta debba necessariamente passare da un tavolo di confronto immediato tra medicina territoriale e istituzioni, si tratta infatti di un’azione articolata che richiede risorse economiche, in parte già previste dall’ultima intesa tra queste categorie e il ministero della Salute, ma anche la fornitura di dispositivi di protezione e di un numero di test adeguati. Andrà anche rafforzato il lavoro dei laboratori degli ospedali per metterli nelle condizioni di processare i tamponi fatti a domicilio. Inoltre sono necessarie regole chiare per quei medici che devono andare al domicilio se chiamati ma che prevedano anche degli esoneri per i professionisti più anziani e con condizioni particolari di salute” conclude il responsabile sanità della Lega.