La missione impossibile delle infrastrutture siciliane passa da un rapporto per niente sereno fra Stato e Regione. Mentre il ministro Toninelli, in piena campagna elettorale, utilizza la Sicilia per procacciare voti ai 5 Stelle, l’assessore Marco Falcone è inviperito, anche se adesso si forza di abbassare i toni: “Al Ministro Toninelli non ho rivolto nessun attacco. Ho solo dovuto precisare e chiarire dei dati che magari impropriamente gli erano stati rappresentati. Per il governo nazionale abbiamo una richiesta: atti e provvedimenti concreti che possano aiutare tangibilmente la Sicilia”. L’ultima sollecitazione all’Anas riguarda il commissariamento della Statale 117 Nord-Sud, a partire dal lotto B5, che risulta bloccato dal 2014. Un’opera finanziata all’80% con fondi regionali: “Attraverso un provvedimento così chiaro e concreto – chiude Falcone – si avvierebbe una nuova fase di rispetto e collaborazione”. Anche se sono troppi i vulnus che lo Stato non colma: a partire dalla Ragusa-Catania, su cui il giudizio è pendente da una ventina d’anni. In generale, ci sono lavori da realizzare per oltre 2 miliardi di euro, ma l’Anas dovrebbe mettere in campo una serie di progetti che ancora non si vedono.