Al di là dei big, che si contano sulle dita di una mano, il M5S versione Europa è pieno di tranelli politici mai consumati. E’ il caso di Alessandro Cacciato, un giovane dipendente della Camera di Commercio di Agrigento, ma soprattutto guru di start up e innovazione, che gode della stima di Grillo e Casaleggio. C’è un però, anzi una macchia vera e propria. Nel 2012 si candidò nella lista Grande Sud, quella legata a Gianfranco Miccichè, per le Comunali. Con tutto quello che rappresenta Miccichè per i 5 Stelle siciliani (basta citare le polemiche sui costi dell’Ars e sui vitalizi), rischia di diventare un precedente molto pericoloso (a sua discolpa, prese appena 57 voti). C’è anche Marco Trapanese fra gli “indagati”: lo stimato docente universitario, già candidato come supplente nel collegio plurinominale per il Senato nel 2018, otto anni prima scese in campo al fianco di Ignazio Marino, l’ex sindaco di Roma, per la segreteria provinciale del Pd. E in queste ore si rincorrono strane voci sul suo conto: secondo “La Sicilia”, che ha ascoltato degli audio incriminanti, avrebbe creato un ticket – operazione vietata dal M5S – con la collega di Catania Daniela Morfino. Si starebbero aiutando l’un l’altra, sui rispettivi territori, per arrivare vincenti alla meta. Prima, però, occorre passare al vaglio di Rousseau.