Il nuovo volto del Palermo – Dario Mirri è già abbastanza conosciuto per la sua attività da pubblicitario in grande spolvero – calcio si chiama Tony Di Piazza. Si tratta di un imprenditore che alla vigilia della scadenza del bando, per l’esattezza venerdì 19 luglio, decise di farsi da parte, abbandonare la sua corsa solitaria e confluire nel progetto – poi rivelatosi vincente – del capo della Damir. Così è iniziata la storia rosanero di Di Piazza, nativo di San Giuseppe Jato, ma emigrato negli Stati Uniti all’età di quattordici anni (dopo aver atteso a lungo, circa sei anni, il “visto” in Svizzera). Figlio di emigrati, completò gli studi in America, dove ottenne il diploma di ragioniere e avviò la sua carriera nel mondo degli affari. Acquistò il suo primo immobile nel 1980, e l’ascesa fu inarrestabile. Con la sua società immobiliare, oggi fattura milioni di dollari e ha varie proprietà tra New York e la Florida.

La sua passione per il calcio non è una scoperta dell’ultimo minuto. E’ un tifoso dell’Inter e in passato provò ad acquistare il Bari (la moglie è nata da quelle parti) e lo scorso febbraio si era fatto avanti anche per il Palermo. Contattò il suo amico Paparesta, ex arbitro ed ex presidente della società pugliese, affinché lo mettesse in contatto con Rino Foschi, ma dall’allora ds non ebbe alcun segnale. Nemmeno un grazie. Così battè in ritirata fino a metà luglio, quando l’occasione di rilevare il Palermo, a costi non troppo esosi (anche se l’investimento nel medio termine sarà importante), è risultata ghiotta. Di rosanero tinse New York nel 2004. In occasione della promozione in Serie A – fu l’anno dei trenta gol di Luca Toni – ospitò nella Grande Mela una festa con Pietro Accardi e Andrea Gasbarroni, che furono travolti dall’affetto dei palermitani d’oltreoceano. Il ragazzo con le valigie di cartone, che assieme al papà (muratore) decise di cercare ventura negli States, oggi ne ha fatta di strada. E il destino l’ha riportato a Palermo dove lo attende una grande sfida: rilanciare il club e non deludere gli appassionati. Nel pacchetto di Hera Hora, la società che ha completato l’acquisto del Palermo, lui detiene il 40% delle quote.