Ieri è andato in scena il classico concertone del Primo Maggio. E se le restrizioni imposte dal Covid hanno cancellato il bagno di folla in piazza San Giovanni, a dare spessore all’evento è stata la polemica tra Fedez e i vertici di Rai 3: “È la prima volta che mi succede di dover inviare il testo di un mio intervento perché venga sottoposto ad approvazione politica – ha comunicato il rapper su Instagram -, approvazione che purtroppo non c’è stata in prima battuta, o meglio dai vertici di Rai3 mi hanno chiesto di omettere i partiti e i nomi e di edulcorarne il contenuto. Ho dovuto lottare un pochino ma alla fine mi hanno dato il permesso di esprimermi liberamente”. Il marito della Ferragni da tempo si spende a favore del disegno di legge Zan sull’omotransfobia che vuole introdurre “misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità”. Nei giorni ha battibeccato a distanza con Salvini, che gli ha proposto un incontro. Ma ieri la polemica è diventata fuoco rovente. E si è spostata su un altro livello.