E no caro Fabrizio, questa volta no. Va bene lasciare il Pd e dimettersi per prendere le distanze da un già boccheggiante Crocetta. Va bene, anzi benissimo, venire dalla nostra parte e lanciare l’Opa al colosso Orlando investendo su simboli che, diciamo la verità, prima aborrivi. Passi come un ripensamento di cuore l’esser tornato sui tuoi passi ed aver votato per il Pd e per Micari alle scorse regionali. Ma questa no. La liaison col grillino epurato proprio no. Io non lo accetto e te lo dico in faccia. E spero proprio che, detta alla palermitana, ci stiamo tutti facendo un film, che l’incontro domenicale al cinema sia stato solo un simposio di detrattori e oppositori di Leoluca Orlando. Altrimenti altro che film! Saremmo di fronte a una nuova serie tv: il trono di strade… le tante che in questi anni hai imboccato per raggiungere l’agognato scranno.

Sei certamente un bravo ragazzo, una persona perbene, ho esultato alla fine di quell’assurda vicenda giudiziaria che ti aveva ingiustamente coinvolto, ma oggi ti dico no. L’anti orlandismo, il tuo amore per la città (su cui non dubito) e la tua legittima ambizione non possono trasformarti nel Principe i cui mezzi sempre saranno giudicati onorevoli e da ciascuno lodati. Perché anche la politica ha le sue regole, almeno la buona politica, quella chiara e chiaramente tracciata da un percorso univoco. E dammi pure del nostalgico o dell’idealista incallito, ma sono fermamente convinto che la buona politica sia il motore di cui una buona amministrazione ha bisogno. E non parlo solo o per forza di partiti; anche il civismo, l’associazionismo, il movimentismo possono essere virtuosi, oltre che utili, quando rispondano a principi di coerenza e siano ben incastrati in un perfetto mosaico di logica e cultura politica. Così fu con Cammarata, col primo Cammarata. Io c’ero, ero consigliere comunale di quella coalizione e cambiammo il volto della città grazie ad una congiuntura di condizioni che non aveva nulla di astrale, era solo e semplicemente buona politica. Buona perché coerente ed univoca. Quella che oggigiorno sembra non andare più tanto di moda, superata da governi adulterini, accordi di programma ex post e contratti siglati a frittata già fatta.

E Il tuo presunto (spero che rimanga tale) avvicinamento all’ex grillino che cos’è? E’ una bozza di contratto, una miscellanea di progetti, l’alchimia del potere, l’eureka geniale di una quadra sghimbescia purché sia quadra?
Cos’è? E’ geometria variabile o principi di aritmetica applicata alla politica? E se è così, se si tratta solo e semplicemente di conti, sei sicuro che i conti torneranno? E se pure alla fine torneranno, se governerete questa città, tu e Forello, avrete lo stesso pensiero sulle cose importanti, sugli interventi strutturali? Rifiuti, trasporto urbano, partecipate, sicurezza, commercio, pubblica amministrazione, emergenza cimiteriale… la penserete allo stesso modo? Perché, di questo stiamo parlando. E se la penserete allo stesso modo, perché appena qualche mese fa eravate avversari?

Ma sì che è solo un film, non può essere diversamente. Mai come questa volta auspico una tua bella smentita con tanto di “Dalì non ne ha capito niente”. Perché davvero non ci sto capendo più niente.

Ormai il dopo Orlando è segnato e se io mi pongo tutte queste domande e manifesto tutti questi dubbi è solo perché, da palermitano, non vorrei che la montagna (grande dieci anni d’attesa) alla fine partorisse un topolino. Se c’è una cosa peggiore del vecchio stanco che ormai arranca è il nuovo deforme che avanza. Sì perché, caro Fabrizio, tu e Forello insieme non siete altro che geometria deforme di una politica che non ha né testa né piedi.