Pensavo fosse la pubblicità della Bmw, sapete quelle pubblicità che fai un bel finanziamento e ti porti a casa la macchina dei tuoi sogni con comode rate da 114 euro al mese iva inclusa. Ero fermo al semaforo e c’ho messo un po’ per capire che non di concessionaria automobilistica trattavasi ma di un centro, il ben noto centro Andros, specializzato in fecondazioni assistite. E che il finanziamento strombazzato si riferiva proprio al figlio che non hai, non puoi avere e vorresti. Il figlio da scomputare con le cambiali, quelle che qui al bar abitualmente uso per pagare l’abbattitore del gelato o la vetrina delle bibite.

Non so voi, ma trovo qualcosa di enormemente dissonante in questa réclame che mette accanto, con una nonchalance grottesca, la fecondazione assistita e il finanziamento, che da una parte ti ghermisce – “vuoi un figlio e non ci riesci? Rivolgiti a noi che sappiamo come fare” – e dall’altra ti sbatte in faccia la dura realtà – “sei un maledetto povero? non sei in grado di pagare il tuo sogno in provetta? Niente paura, abbiamo la finanziaria giusta per te”.

Turba, diciamolo, questo ricorso al terra terra, questa sorta di ritorno al linguaggio delle caverne – “io Tarzan, tu Jane” -, questa decisione di mettere da parte il sottinteso che c’è – deve esserci – in faccende così intime e delicate come il non potere avere un figlio e decidere di provarci con metodi alternativi rispetto alla tradizionale copula. È lo sdoganamento definitivo del tutto ha un prezzo, e ce l’ha soprattutto per chi non potrebbe permetterselo, per chi paga già un prezzo salatissimo alla vita e ciò malgrado potrebbe essere disposto a prendere il numerino, parlare con l’addetto e compilare i moduli per ottenere i soldi da investire sul figlio tanto desiderato. Come farebbe per un televisore, per un telefonino, per la macchina appunto.

È il mondo nuovo delle persone che diventano cose da acquistare, senza contare poi le probabilità di insuccesso che operazioni di questo tipo inevitabilmente nascondono a prescindere dalla professionalità della struttura a cui ti rivolgi (so di che parlo e dunque niente lezioni da nessuno, please!). Ma davvero siamo arrivati a questo? Davvero siamo arrivati a mettere nella stessa pubblicità lo spermatozoo che cerca il suo posto nel mondo e la finanziaria che di quello spermatozoo è disposta a farsi sponsor dietro presentazione di busta paga e di regolare contratto di lavoro? Ma soprattutto, possibile che una clinica seria e professionale come la Andros abbia avallato una pubblicità tanto bislacca, volgare, irrispettosa, urticante? Questo mi chiedo.