Genova è bellissima, di un fascino meraviglioso e perverso, levantino e ombroso, un po’ Napoli, un po’ Barcellona, un po’ Palermo, un po’ Trieste, un po’ Beirut, molto Marsiglia.

Un po’ Mariupol per Zelensky che per farci paura ha paragonato l’agonia del porto sul Mar d’Azov a quello che potrebbe essere l’assedio di Genova.

E ha fatto pensare a ciascuno cos’è “Genova per noi” oltre alla bellissima song di Paolo Conte, astigiano che racconta lo stupore di un forestiero per una città intrigante e misteriosa. Genova per noi foresti innamorati di “quell’aria spessa, satura di sale, gonfia di odori”, della “via del Campo” prima che diventasse una meta di pellegrinaggi, di “questi posti davanti al mare”, noi che magari la conosciamo poco ma essendo nati sulle sponde del mediterraneo la riconosciamo come luogo del cuore, la avvertiamo come tale.

Oggi dedico questa magnifica song a Mariupol ma soprattutto a Odessa, prossima “Stalingrado” annunciata, perché…
“… parenti siamo un po’
Di quella gente che c’è là
Che come noi è forse un po’ selvatica”
E sono sicuro che oggi a Odessa fa tanta paura
“… quel mare scuro
che si muove anche di notte
Non sta fermo mai”

(tratto da Facebook)