Ricordate Laura Castelli, Carlo Scibilia o Manlio Di Stefano? Credevamo fino all’altro ieri che il citrullismo di lotta e di governo fosse concentrato su questi tre simpaticissimi sottosegretari dell’avanguardia grillina. Ma all’improvviso apprendiamo che il ministro Gelmini ha bocciato – per eccesso di ignoranza contabile e normativa – le variazioni di bilancio, approvate dalla Regione siciliana il 28 dicembre scorso, paralizzando di fatto altri capitoli di spesa. Una sventura dietro l’altra. Ne deriva che, prima o poi, bisognerà allargare il pantheon dell’asineria, finora riservato ai Cinque stelle, e trovare lì un posto di tutto riguardo al bullo di Palazzo d’Orleans che, pur elencando un curriculum con mille titoli e mille incarichi, non riesce a produrre una legge, una norma, un comma, un emendamento che non finisca puntualmente nel cestino di Palazzo Chigi.