“Non appena partiranno i cantieri dei quattro lotti già appaltati sulla Catania-Ragusa, proporrò al governo Meloni la revoca della mia nomina a commissario, ruolo che tra l’altro ho ereditato dal mio predecessore Musumeci in base a una delibera Cipe del 2020″. Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, sentito in audizione dalla commissione Ambiente della Camera sullo stato di attuazione dei lavori sull’autostrada Catania-Ragusa.

Il governatore ha evidenziato che “la fase più delicata, cioè quella propedeutica, è stata superata”. Il direttore territoriale dell’Anas in Sicilia, Raffaele Celia, in audizione a fianco di Schifani, ha spiegato che l’investimento totale per i 4 lotti è di 1,484 miliardi. “Le imprese hanno cominciato il cantieramento e il movimento terra – ha aggiunto – Sono state espletate le attività espropriative, bonifiche e la riduzione delle interferenze con diversi impianti. Tutto sta procedendo senza particolari criticità”.

A scagliarsi contro la nomina di Schifani, giundicandola “incomprensibile”, era stato il Pd. “Siamo infatti nel corso dell’esecuzione dei lavori che peraltro sta procedendo senza intoppi, a differenza di altre opere per cui il commissariamento si impone per definire le aggiudicazioni o acquisire velocemente i pareri. Qui non è necessario nulla di tutto questo – ha detto il segretario Barbagallo -. Non solo, ma per mesi il governo ha raccontato la novella per cui il nuovo codice degli appalti renderà più semplice la realizzazione delle opere pubbliche… Ma allora perché ricorrere costantemente al commissariamento? Ed infine, è incomprensibile la nomina di un commissario con uno specifico incarico politico quando in tutto il resto d’Italia vengono nominati dei tecnici. Per di più, dopo che Schifani oggi in audizione in commissione ambiente ha annunciato che nominerà un vice commissario tecnico. Insomma profilano le nomine. L’unica cosa che interessa al governo Meloni”.