Gery Palazzotto

Maresco è bello
e un po’ ruffianello

Mi era piaciuto “Belluscone”, lo avevo trovato tragicamente divertente grazie alla sapiente miscela dei due ingredienti che meglio di tutti Franco Maresco sa dosare: realismo e ironia. Ieri ho visto “La mafia non è più quella di una volta” e sono rimasto deluso poiché reputo quest’ultima opera del regista palermitano oziosa e troppo ruffiana. L’idea tramandata dal titolo, che è il vero colpo di genio del film, non regge alla prova della trama. La miscela di fiction e realtà, il preconcetto ferreo dell’autore secondo il quale non esiste vera Palermo al di là di quella da lui narrata, la furbata di inserire un finto contraltare come Letizia Battaglia che alla fine è semplice strumento di una macchina narrativa che non la include ma al contrario la relega al ruolo di..

Studenti raccomandati?
Il grottesco dell’antimafia

Dalle indagini su presunte raccomandazioni per far partecipare un gruppo di ragazzini alla commemorazione ufficiale della strage Falcone, tramite la stessa fondazione, vengono fuori due spunti che ci danno un’idea dello stato di salute dell’antimafia militante. Da un lato l’obiettiva vaporosità di un’indagine sull’inclusione di una scuola nelle manifestazioni per l’anniversario di Capaci. Magari ci sarà dietro un “disegno criminale” di chissà quale livello, ma al momento è davvero difficile gridare allo scandalo. E’ vero che la procura di Caltanissetta ha le mani su un’inchiesta complicata che rimanda, in modo più che evocativo, al buio passato delle talpe, ma forse puntare all’effetto non è la strategia migliore coi tempi che corrono. Dall’altro siamo dinanzi a più di un segnale che ci dice di smetterla con la prudenza quando ci si..

Porte chiuse
a chi macina odio

Il gruppo Citynews (PalermoToday) chiude le sue testate online ai commenti per cercare di mettere argine alla violenza verbale di certi suoi lettori. La decisione offre due spunti di riflessione. Per prima cosa va detto che, al punto in cui si è giunti, qualunque espediente per frenare le mefitiche polluzioni degli haters è ben accetto, foss’anche una tassa sui congiuntivi mancati o una pena corporale per la condivisione di fake news. Come sappiamo, i muri delle echo chambers dentro le quali gli odiatori e i frustrati da tastiera vivono e si moltiplicano sono molto spessi. Ma ancora più impenetrabile è la loro corteccia cerebrale, insensibile persino alle ragioni più evidenti: provate a spiegare a un terrapiattista che se arriva al Polo Nord non casca di sotto manco se lo spingono..

L’ilarità fuori luogo
di una certa gentuzza

Non è la battuta dell’assessore alla cultura del Comune di Palermo Adham M. Darawsha sulle armi da comprare col reddito di cittadinanza che mi suscita una riflessione urente. Del resto le polemiche per quelle parole in libertà arrivano proprio da una componente politica che con le battute ha fatto fortuna. Da quelle del suo fondatore Grillo (“Vecchia puttana” alla Montalcini o le schifezze assortite contro gli autistici) a quelle di Di Battista (che diede del mafioso a Civati o che disse che con un terrorista bisognerebbe discutere senza considerarlo disumano), il Movimento 5 Stelle ci ha insegnato a ridere per non piangere e viceversa. Fatta salva la libertà di Darawsha di sbagliare e di pagarne le conseguenze – ormai gli amministratori pubblici hanno il diritto di sparare minchiate sui social..

I misteri di Falcone e Borsellino

Il più grande teatro d'opera d'Italia, il Massimo di Palermo, il 23 maggio ospita il lavoro d'inchiesta sulle stragi: "I traditori"

La forza devastatrice di Corona

In Italia tutto può accadere: che un pluripregiudicato venga promosso opinionista e faccia la morale a un incensurato

Il coraggio di Emma
contro odio e fango

Sorprese della vita. Le canzoni di Emma Marrone non mi sono mai piaciute: nulla di personale, questione di gusti, la Marrone è una artista che non ha mai destato il mio interesse. Però venerdì scorso Emma Marrone ha inanellato, in un momento difficile come può essere quello in cui un dialogo viene strappato al tempo di un concerto, una serie di parole perfette a proposito di accoglienza, intolleranza, rispetto per il prossimo. E ha pianto. Ha pianto come fanno le anime sensibili, che si commuovono a stomaco vuoto, senza pistole alla schiena e magari con la coscienza pulita. Ha pianto, forte di quella debolezza che ci induce a credere che le lacrime sono più facili da versare che da spiegare. In un semplice susseguirsi di frasi semplici, lineari, in un..

Jazz, grande serata
con Lannino and Friends

Nel cuore di Palermo c’è una piccola enclave di appassionati di jazz che si ritrova ogni settimana al Ridotto dello Spasimo dove capita di ascoltare di tutto, dal grande artista alla giovane promessa: la costante è che si tratta sempre di sorprese di gran qualità. Venerdì sera c’erano la tromba di Vito Giordano, il basso di Fabio Lannino (“Two of Us”) con il pianoforte di Diego Spitaleri e la batteria di Ciccio Drummer Foresta: si registrava un disco dal vivo. Troppa grazia: non solo jazz tosto, ma anche l’emozione di una registrazione live, nello stile dei jazz club internazionali. In generale non si può non lodare l’iniziativa di chi, in epoca di musica a scrocco, decide di investire su un disco, e lo fa a Palermo, città lamentosa e pigra...

Che Natale a Gela
Una recita nel deserto

Alla recita di Natale, in una scuola di Gela, due mamme avvelenate da anni di ruggini non trovano di meglio da fare che rubare la scena ai loro figlioletti. Come? Prendendosi a mazzate. Cioè impegnandosi al massimo per regalare ai pargoli una indecente lezione di vita: nel dubbio, mena per primo. Nelle vite infime di molti occupanti abusivi di questo nostro mondo c’è un solo concetto che tocca la stratosfera sociale, quello dell’egoismo senza frontiere. Non conta chi sei, cosa ci lega, anche se sei mio figlio la mia esigenza viene prima della tua: che io la esprima malmenando la prima persona a tiro di ceffone o fumandoti in faccia o rovinandoti la recita di Natale sarà il destino balordo a stabilirlo. Ecco, a questi genitori di Gela che hanno..

Gerenza

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