Le molte indecenze
di Palermo
viste dal monopattino
Ero in piazza Magione, a Palermo, e ho cercato di muovere quattro passi tra bottiglie rotte, cartacce, lattine e altri rifiuti abbandonati da persone che vivono vite infelici. Perché solo chi è infelice può pensare che un mondo lordo sia il posto ideale in cui stare e al quale dedicare disattenzioni ad hoc. Poi ho percorso col mio monopattino i cinque chilometri che mi separavano da casa utilizzando le poche vie ciclabili della città – tutte criticate senza imbarazzo da un’intellighenzia prêt-à-porter che è una vera metastasi culturale – e ho rischiato di essere investito da una signora che dava più attenzioni al suo telefonino che alla strada. Ha frenato all’ultimo istante e, risentita per essere stata distratta dalla sua conversazione, mi ha incautamente guardato male: sui trenta secondi seguenti..