Giuseppe Maria Del Basto

Più che il ventaglio all’Ars servirebbe forse una ramazza

Si trova sommerso dal fango di un’inchiesta che lo vede indagato per corruzione e peculato, ma Gaetano Galvagno, il golden boy di Fratelli d’Italia non si preoccupa più di tanto. E, col piglio di uno scavezzacollo della politica continua a fare finta che non è successo nulla né a lui né alla sua portavoce, Sabrina De Capitani, coinvolta fino al collo in un giro di affari, di intrighi, di azzardi e di mazzette. Ieri mattina il presidente dell’Ars ha dato vita alla consueta cerimonia del ventaglio: un appuntamento fisso con la stampa parlamentare per uno scambio di auguri in vista delle vacanze. Ma anche stavolta ha sbagliato il momento. Il 19 luglio scorso, giorno della commemorazione di Paolo Borsellino, il giudice assassinato dalla mafia, aveva preferito – come si ricorderà..

Pure le nomine scadono come la caponata della sala vip

La sua nomina a sub commissario per i cantieri Anas era stata annunciata il 2 luglio scorso, in un giorno di festa. Era, per l’esattezza, il giorno in cui venivano eliminate le strozzature di Casteldaccia e Bagheria, lungo l’autostrada Palermo-Catania; era il giorno della liberazione del traffico e l’Alto Commissario, Renato Schifani, volle associare al proprio trionfo anche il nome di Simona Vicari, da due anni sua consulente a Palazzo d’Orleans. Ma dopo poco più venti giorni è scattato il contrordine: dall’Alto Commissariato esce di gran fretta la Vicari ed entra un tecnico, Duilio Alongi, ex capo del Genio Civile di Caltanissetta e Agrigento. Noi non stiamo a romperci la testa sul perché e il per come di questo improvviso cambio di guardia: prima o poi i retroscena ce li..

In regalo a Sabrina la “Federico II”, con tre milioni di budget

Avida, ingorda, famelica. Non ci sono più aggettivi per descrivere Sabrina De Capitani, la faccendiera calata dal Nord per rastrellare in Sicilia, con la copertura di Manlio Messina e Gaetano Galvagno, carrettate di piccioli. Non le sono bastati i quarantacinque mila euro pagati cash dall’avventuriero lussemburghese che, con la scusa di Cannes, ha piazzato una truffa milionaria alla Regione. Non le sono bastati i bonifici dell’impresario Nuccio La Ferlita che l’ha dovuta ringraziare dell’intermediazione con il presidente dell’Ars per il concerto di Capodanno a Catania. Non le bastavano le ricompense di Marcella Cannariato e della Fondazione Dragotto e non le bastava nemmeno lo stipendio di portavoce. La “califfa” Sabrina ha preteso e ottenuto in gran segreto da Gaetano Galvagno non solo il pieno e totale possesso della Fondazione Federico II..

Cronache di una molto disonorevole seduta dell’Ars

Sono scesi in campo mostrando i muscoli e dicendo che il loro unico obiettivo era quello di difendere il tremulo e traballante Gaetano Galvagno. Ma in realtà volevano solo difendere le proprie mance e i propri privilegi. I più alti dignitari di Palazzo dei Normanni ieri, martedì primo luglio, hanno offerto uno spettacolo che ogni sincero democratico dovrebbe subito cancellare dalla memoria. Hanno balbettato per un’ora e passa dicendo che volevano tutelare la dignità di un presidente sottoposto, povero figlio, a un’ingiusta gogna mediatica. Ma in realtà volevano solo preservare un loro antico e consolidato costume: quello di foraggiare, con carrettate di denaro pubblico, le fameliche clientele sparse nei territori della Sicilia e di trasformare ogni legge in uno strumento utile per favorire parenti, amici e pagnottisti. Hanno improvvisato discorsi..

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