Giuseppe Sottile

Il santone del Biondo
aspetta gli ordini

Il teatro Biondo di Palermo ha un consiglio di amministrazione alla cui presidenza c’è da tempo immemorabile – dall’eternità, si stava per dire – quel santone del sottogoverno che risponde al nome di Gianni Puglisi, l’uomo dai ventisette incarichi: lo trovi nelle banche, all’università, nell’Unesco, nella rivista massonica. Lobby che vai Puglisi che trovi. Per galleggiare nelle acque del denaro pubblico il professore ha bisogno di annusare l’aria che tira. Poi si adeguerà senza puzza al naso e senza contorsioni ideali. Se non ha proceduto alla scelta del nuovo direttore è perché non ha ancora capito quali sono i propositi del sindaco Orlando. Che del Biondo è il vero padrone. Va a strofinargli il pancione ma il Buddha di Palazzo delle Aquile non ha ultimato il monitoraggio delle sue convenienze...

Evviva il governo
dell’incubazione

Che fa il governo Musumeci? Se vi pongono questa domanda rispondete come ha risposto oggi, con una buona dose di faccia tosta, l’assessore regionale Roberto Lagalla, titolare di quella fogna a cielo aperto meglio conosciuta come Formazione. Rispondete così: “Il governo sta incubando una serie di iniziative virtuose”. Le iniziative non ci sono e purtroppo non c’è neppure la virtù. In compenso c’è incubazione, tanta incubazione. Incuba oggi e incuba domani qualcosa infine vedremo. Intanto, una cosa è certa: che quattro assessori su undici, tra i quali Lagalla, sono impigliati in maleodoranti vicende giudiziarie; e che l’unica preoccupazione di questi autorevoli esponenti della politica è ribadire che la questione morale non esiste. Ma non doveva essere quello di Musumeci il governo dell’onestà? Nessuna preoccupazione: l’onestà è lì che incuba. Evviva..

Quei leccaculisti
vestiti da moralisti

Strana razza questa dei moralisti siciliani. Si strappano le vesti per un sequestro di ottocentomila euro che indirettamente colpisce Riccardo Savona, presidente della Commissione Bilancio dell’Assemblea regionale, e non si accorgono della montagna di milioni – novantuno per l’esattezza – pagati dalla Regione estero su estero per un censimento dei beni immobili che nessuno ha mai visto. E dire che lo scandalo era scritto sulle pagine dell’autorevole Repubblica a firma di Antonio Fraschilla, cronista di indiscutibile serietà professionale. Ma tant’è. I moralisti da quest’orecchio non ci sentono. Forse perché temono di profanare il vero tabernacolo del potere, quello che divide il mondo in amici e nemici e poi distribuisce le mance a compari, confratelli e ragazzi del coro. Anche ai leccaculisti che, manco a dirlo, sono sempre i primi a..

Perché Musumeci
teme il dibattito

Il presidente Musumeci non parla. E con lui non parlano neppure i quattro assessori chiamati in causa da altrettante inchieste giudiziarie. Mantiene il silenzio Toto Cordaro, puntato dalla procura di Termini Imerese per voto di scambio. Tace Roberto Lagalla, rimasto impigliato nelle maglie giudiziarie per una borsa di studio regalata ai massoni di Castelvetrano quand’era ancora rettore. E non parlano nemmeno gli altri due “avvisati”, Mimmo Turano e Marco Falcone, finiti nei guai per reati di lieve conto. Allora perché il Governatore non vuole affrontare il dibattito parlamentare? Le storielline di Cordaro, Lagalla, Turano e Falcone non sono tali da destare allarme per il governo. Forse – a pensar male spesso ci si azzecca – il terrore di Musumeci è che il dibattito possa scoperchiare all’improvviso un sepolcro imbiancato ma..

Sui milioni spariti
s’avanza il moralista

La notizia troneggiava ieri sulle autorevoli pagine del Giornale di Sicilia: il bullo – sì, proprio lui, il bullo impomatato – ha ordinato a destra e a manca di istituire una commissione d’indagine sulle cause di un disavanzo, pari a oltre due miliardi di euro, maturato tra le pieghe del bilancio nel corso delle precedenti legislature. Tenendo conto del fervido moralismo con il quale ama procedere in casi come questi, c’è da credere che la prima preoccupazione del bullo medesimo sarà quella di accertare come sono svaniti, nel buio di un ladrocinio, i 91 milioni pagati estero su estero dalla Regione per un censimento del patrimonio immobiliare che però nessuno ha mai visto. Statene certi che il puro e duro non lascerà nulla di intentato. Recupererà il malloppo e all’un..

Quelli che non vedono
né la merda né il sangue

Giobbe, che di pazienza ne aveva tanta, parlava di “cenere e fango”. Qui siamo ben oltre, siamo a un colossale impasto di sangue e merda. Il Governatore della Sicilia, messo di fronte ai troppi scandali che gravano sulla sua giunta, si appella ai sacri principi del garantismo: mai celebrare i processi in piazza. Ma l’onesto Musumeci sa bene che i buoi sono scappati da tempo e che nessuna legge potrà mai riportarli indietro. Si pensi ai novantuno milioni rubati da una banda di avventurieri con la banalissima scusa di censire il patrimonio immobiliare. O si pensi alla corruttela sistematica di un’altra cosca – l’Anfe di Paolo Genco e Giovanni Lo Sciuto – che ha incassato milioni a palate per la formazione non senza il protettorato di Alleanza Nazionale: un partito..

L’onestà ha una sorella
che si chiama omertà

Una banda di avventurieri sbarca in Sicilia, sfila dalle casse della Regione novanta milioni di euro per un censimento mai esibito, e scappa con il bottino. E l’onesto, onestissimo Governatore che cosa fa? Tace. Potrebbe per esempio chiamare il bullo che gli sta accanto – persona molto informata sui fatti – e chiedergli qualche spiegazione. Invece niente: meglio una parola in meno che una parola in più. Poi esplode lo scandalo di quattro assessori su dodici impigliati a vario titolo in maleodoranti vicende giudiziarie. Tutti, dal Giornale di Sicilia a Repubblica, si aspettano che l’onesto, onestissimo Musumeci dica una parola di verità su una questione morale mai così acida e travolgente. Ma Musumeci tace: meglio una parola in meno che una parola in più. E fu così – scriveranno un..

Il Governatore
dell’onestà-tà-tà

Forse è arrivato il momento di chiedersi che cosa intende Musumeci quando sventola la parola onestà-tà-tà. Perché una cosa è farne una bandierina, buona per le campagne elettorali da condurre tra Scordia e Militello; un’altra cosa è metterla in pratica. Bene, un presidente della Regione che tollera un assessore al Turismo talmente inetto e inconcludente da non riuscire neppure a nominare, dopo tre mesi, un consigliere d’amministrazione dell’Orchestra sinfonica, può ancora definirsi un buon presidente? Si dirà: forse Musumeci avrà pure altro a cui pensare. Ma il fatto è, caro Governatore, che la sua cecità e il suo mutismo progrediscono di giorno in giorno. Non ha visto sparire i 91 milioni del censimento fasullo e non ha mai detto una parola sullo strapotere che bulli e avventurieri ormai esercitano a..

Sinfonica, governo
o sottogoverno?

Il vuoto, colpevole e assoluto, si è prolungato per tre mesi. Durante i quali la Regione di Nello Musumeci ha lasciato allo sbando, senza soldi e senza guida, l’Orchestra sinfonica siciliana. In queste ore dovrebbe essere nominato il nuovo consiglio di amministrazione, composto da Stefano Santoro, Marco Intravaia, Sonia Giacalone e Giulio Pirrotta. La poltrona del quinto consigliere resterà vuota perché nel vasto mondo della cultura siciliana l’assessorato competente – si fa per dire – non è riuscito a trovare una personalità dotata dei requisiti necessari. L’insediamento dei quattro non concluderà però il calvario della Sinfonica. Il consiglio dovrà, come primo atto, scegliere il sovrintendente. Ed è lì che, probabilmente, ricadrà l’asino: apparecchieranno il solito brodino di sottogoverno o sceglieranno un uomo di prestigio e di esperienza? Spes contra spem.

E per la Sinfonica
solo umiliazioni

Sandro Pappalardo, meglio conosciuto come il gaga del Turismo, ha importanti scadenze davanti: deve sistemare quattro paisanuzzi di Nello Musumeci e Raffaele Lombardo in quel pizzo di mondo chiamato Ambelia, antica stazione per la monta dei cavalli. Da qui a maggio ha da spendere, per una imprecisata fiera del Mediterraneo quasi tre milioni di euro. Sono stati mobilitati pompieri, carabinieri, brigadieri. Per il gaga del Turismo sarà l’occasione per farsi finalmente apprezzare dal Governatore. Figurarsi dunque se trova il tempo di pensare all’Orchestra sinfonica, da tre mesi allo sbando. Sonia Giacalone, rappresentante dei musicisti della Foss, ha raccontato in una lettera ai giornali le umiliazioni vissute dopo la decapitazione del sovrintendente. Ma chi l’ascolta? La musica, da Mozart a Beethoven, è una grande risorsa della cultura; ma vuoi mettere Ambelia.

Gerenza

Buttanissima Sicilia quotidiano online è una testata regolarmente registrata. Registro generale n. 223.
Registro della Stampa n.5 del 24/01/2018 presso il Tribunale di Palermo

Editore: Salt & Pepper S.r.l. Tel +39 091 7302626 P.IVA: 05126120822

Direttore responsabile Giuseppe Sottile

Change privacy settings

Contatti

+39 091 7302626
www.buttanissima.it
Via Francesco Scaduto, 2/D – Palermo
Questo sito è associato alla
badge_FED