Sissi Alfisi

La luce più vera
è nel buio della notte

Io sono la notte, il buio il silenzio. Ci sono le tue notti e le notti mie, piccolo uomo. Quelle dove sei tutto tuo e quelle dove tutto ti bussa in testa e bussa e bussa finché non mi apri. Perché alla fine una doppia vita l’avete tutti; in una la recita, nell’altra il sipario, dove poi rientri nel tuo camerino a testa bassa e inizi a spogliarti, ed eccolo lì: il tuo peso senza tara. Ed io, la notte, arrivo sempre a ricordartelo, a farti venire fame di quello che vuoi, sete di ciò che non hai. Vergogne paure, di tutto mi nutro. Mi nutro di te. E quando la luce striscia nella tua stanza si riapre il sipario, lento, di velluto rosso come al teatro. “Vai pure via..

Se il dolore diventa
un’opportunità

Trasformare il dolore in opportunità? In risorsa? Ma che diamine dite?? Fatemi soffrire almeno! Fatemi soffrire un po’. Devo leccarmi le ferite. Devo arrabbiarmi. Diventare uno stronzo con il mondo. Devo stancarmi. Fisicamente e moralmente. E voglio essere triste ma triste da morire. Sai, quando sei infelice è bellissimo perché, ad esempio, entri in un posto e la gente è felice e annoiata, mentre io che sono infelice ascolto una canzone e... mi basta una canzone e sono spinta in una realtà che non è la mia è divento felice ed euforica in un attimo. Pagherebbero per essere come me ora. Lo chiamano “essere bipolari” ma io sono semplicemente felice per un momento. Io non devo darmi subito un’altra opportunità. Io devo fargliela pagare a chi non ha colpe a..

Il sole mi inebria,
la pioggia mi rassicura

Il sole è un bugiardo. Ti seduce con la sua allegria, la sua luce e il calore. Simulatore di percezioni lui, poi ti lascia con un tramonto che si scioglie e ti scioglie. Così, proprio nell’attimo in cui gli sorridi di più, lui si scioglie, come quelli che ti lasciano dicendoti che “ti amano troppo” e intanto vanno già a illuminare e scaldare un’altra parte del pianeta. Ti lascia sempre al buio lui. La pioggia no, è sincera. Vera come un animale. Dove batte fa venir fuori la verità, strappa via le maschere, svela i veli: e così la terra manda su il suo profumo sincero; l’immondizia il suo olezzo; l’asfalto duro libera tutto il suo calore bruciante. La pioggia libera e ti libera. Ciò che sei, lei lo rivela:..

Installate, installate
qualcosa resterà

Professor Ugo Nespolo parliamo un po’? "Con piacere". Lei ha fatto e fa un sacco di cose; lei esprime arte in mille modi, nelle sue opere. Lei che ha addosso l’odore della storia che l’arte ha costruito cosa sente in merito a queste "installazioni”? Io conosco i quadri, comprendo l’arte nei limiti delle mie conoscenze, amo la lingua parlata dagli artisti ma le giuro che di queste installazioni, e non solo di quelle che Manifesta ha portato a Palermo, non riesco proprio a capire il senso. "Mah. Installazioni... è un termine vago... Sembra più un termine che indica un contenitore di tutto che ognuno vuole metterci dentro. In questa idea di post modernità dove “anything goes and everything goes”, tutto va bene, tutto prende il nome “arte”. Ma ne ha..

Ma lasciatemi
l’odore del tempo

L’odore del tempo. Il tempo ha un odore. Tutte le cose ce l’hanno. Il tempo lascia il suo odore in tutte le cose che attraversa. Come l’ anziana signora che lascia la scia di profumo dolce e naftalina prima di entrare al teatro. L’odore il tempo lo lascia nei libri, negli armadi. Chi non ha mai annusato le pagine di un libro. Chi non ha mai sentito l’odore inconfondibile nella casa della propria infanzia. L’odore delle cose riesce a portarti indietro nel tempo come nessun’altra cosa riesce a fare. È forte l’odore, è ciò che in noi ancora ci ricorda che siamo animali. La cosa ancora sana dell’essere umano è il sopravvivere dell’uso del suo olfatto. Ci cerchiamo con l’odore. Ci selezioniamo con l’odore. Il tempo che scorre su di..

Dov’è il murales? Incanto e disincanto a Ballarò

Una chiacchierata con Giuseppe, il "curriola", all'ombra del murale dedicato a Franco Franchi: "Il degrado? La nostra povertà è folclore. E diverte le vacanze di chi si fa le foto accanto alla monnezza"

Quella terra di mezzo
che nessuno coltiva

Allora, c’è una fascia di età che arriva ai 29/35 anni, verso la quale si stanno stendendo ed estendendo tutele lavorative ed economiche. Età limite di molti concorsi, età di sovvenzioni, erogazioni di fondi per nuove attività, incentivi al lavoro... È bellissimo! Poi c’è un’altra fascia (è brutto chiamarla fascia però rende) alla quale appartiene la cosiddetta terza età... E giù a dare e togliere pensioni. E allunga e allarga l’età pensionabile. Nuota e nuota magari t’aggrappi pure alla pensione sociale ed è fatta! È bellissimo! Poi, c’è un’età, quella di mezzo (alla quale, “la fascia”, andrebbe per merito). Quella intermedia. Quella dove stanno tutti i disoccupati/licenziati di aziende in dissesto. Gli inoccupati che hanno appena tolto la testa dai libri (quelli dall’università matura diciamo) che ancora si chiedono dove..

Sogni e parole
di un’altra estate

Sai dove vorrei scrivere? No dove? In un casale? Un casale? Sì un vecchio casale siciliano. Quelli dove fuori ci sono le cicale e le balle di fieno e dentro i muri spessi così. C’è un fresco meraviglioso. Bello, tipo i casali toscani... No tipo i casali siciliani. Dove hai questi muri spessi, le tende bianche di cotone ricamato stile vecchia Sicilia. Le persiane che fanno la luce a strisce e quei tavoli. Che belli i tavoli di legno spessi così, con sopra il piatto di ceramica decorata con la pagnotta gonfia e calda. Ma che c’entra il pane, non volevi scrivere!? Sì, ma dopo che scrivi è bello andare in cucina dove su quel tavolo di legno spesso c’è il vino rosso freddo e il pane caldo. Perché è estate ci sono..

Chiacchiere e dubbi
su alcol e libertà

Una chiacchierata nella sala d’attesa di un medico. La chiamerò “Anna”. Anna entra ed esce da anni dai centri di recupero per alcolisti. È sposata ha due figli e una vita agiata. -Ti infastidisce se pubblico ciò che ci diciamo?- "Io non ho voce da qui dentro, quindi se me la dai sono contenta". -Sai individuare il punto dove è iniziato tutto?- "No, mi sentivo senza forze per affrontare la mia vita quotidiana per sorridere a questo mondo che ti mastica quello sì... ma non so dire di più. Bevevo, non avevo voglia di nulla ma fingevo, cercavo di fare in modo che non si vedesse e sono sempre stata bravissima. In realtà Io avevo voglia di una vita sana ma nessuno me la dava. Dicono che che le cose le devi trovare dentro..

Ecco le parole
che non ti ho detto

Avrei voluto dirti tante cose ma a me la voce non usciva. Che poi sai qual è il vero problema, oltre a tutto il resto? Che io, in fondo, sono nato sano e le persone come te invece creano bambini che da adulti diventeranno come te. Forse mi porterò dietro i tuoi stessi problemi, la tua cupidigia, la tua ingordigia, la tua indifferenza verso il dolore che infliggi e le cicatrici che lasci. Quello che fai è una macchia di petrolio, non fai male solo a me, cospargi di male il pianeta, generazione dopo generazione. Solo perché non ti sei fermato, non ti sei curato, non ti sei astenuto dal ricoprire quel ruolo che gli uomini ti hanno dato (non Dio bada bene, solo gli uomini) e potevi sfruttarlo per fare sai..

Gerenza

Buttanissima Sicilia quotidiano online è una testata regolarmente registrata. Registro generale n. 223.
Registro della Stampa n.5 del 24/01/2018 presso il Tribunale di Palermo

Editore: Salt & Pepper S.r.l. Tel +39 091 7302626 P.IVA: 06680540827

Direttore responsabile Giuseppe Sottile

Change privacy settings

Contatti

+39 091 7302626
www.buttanissima.it
Via Francesco Scaduto, 2/D – Palermo