In casa Cinque Stelle volano gli stracci. Giancarlo Cancelleri non avrebbe gradito la sua esclusione dalla lista dei 21 ministri che il premier incaricato Giuseppe Conte ha consegnato un paio di giorni fa al Capo dello Stato. Cancelleri era stato richiamato a Roma dal suo capo politico Luigi Di Maio, che lo aveva voluto a fianco nelle fasi cruciali della trattativa col Pd (anche sui nomi). Ed era lecito attendersi una promozione: ma il vice-presidente dell’Ars, che per ben due volte si è “bruciato” da candidato governatore del M5S in Sicilia, è stato “tradito” sull’altare. Come raccontano le cronache di questi giorni, per Cancelleri sembrava già imbandita la tavola del Ministero delle Infrastrutture, un Ministero cruciale per la Sicilia, ma alla fine se l’è preso il Pd con Paola De Micheli. Mentre ai Cinque Stelle siciliani è rimasta una magra consolazione: la nomina della catanese Nunzia Catalfo – distante da Cancelleri e dalla deputazione regionale – al Lavoro. Lo stesso Cancelleri, nel giorno del giuramento del nuovo governo, ha detto di non essere molto convinto dell’operazione fatta dal Movimento 5 Stelle: “Ma avevo dubbi anche quando abbiamo fatto l’alleanza con la Lega” ha evidenziato. Ora, però, potrebbe rifiutare il ruolo di sottosegretario che Di Maio e il partito sembrano disposti a offrirgli per rimediare al mal tolto.