L’UE che apre le porte a Meloni
non è detto che apra il portafogli

“Domani c’è il consiglio dei ministri… stiamo correndo contro il tempo sulla legge di stabilità”. Giorgia Meloni guarda di sottecchi Roberta Metsola, seduta con lei al divanetto del suo studio al Parlamento Europeo. Sguardi d’intesa, si capisce subito che tra le due c’è confidenza. Quella che invece non trova poco dopo da Ursula von der Leyen. Chiaro: con la presidente del Parlamento europeo la premier ha già avuto modo di confrontarsi, quest’estate a Strasburgo e più di recente al telefono; mentre con la presidente della Commissione Europea quello di oggi è il primo incontro. “Interlocuzione franca e positiva”, la definisce la leader italiana. “Grazie per il segnale lanciato con la visita alle istituzioni europee nel tuo primo viaggio all’estero”, apprezza von der Leyen. Ma con lei l’intesa è ancora tutta..

Mulè stoppa la fuga sui rave
“Quella norma va corretta”

Quella sui rave "non è una legge liberticida ma ha due criticità. La norma va corretta ma non vedo che questo comporti una questione di crisi politica" . Lo ha detto il vicepresidente della Camera di Fi, Giorgio Mulè a Metropolis annunciando che "in Parlamento verranno presentati emendamenti, sempre che non lo faccia il governo". Per Mulè le criticità riguardano la "pena spropositata e la genericità dell'articolo 5: su questo bisogna intervenire. E' giusto perseguire ma non si possono fare le intercettazioni preventive" ribadisce secondo il quale esistevano anche le condizioni di necessità e urgenza per procedere per decreto.

Da Roma a Palermo. L’inconcludente notte della politica

“La nuttata e la figlia fimmina”. La frase è così becera, che ci si vergogna a pronunciarla e tuttavia rende bene il concetto. Per diversi giorni carte e fiches sono rimaste sul tavolo, il gioco dell’incastro per la composizione del governo che non è più regolato dal “manuale Cencelli”, il prezioso vademecum che ci consentiva negli anni della prima e anche della seconda Repubblica di spartire il potere, scienza difficile e comunque essenziale, quel gioco è stato sospeso e il “manuale” sostituito dagli algoritmi. Non mi chiedete cosa siano. Avevo difficoltà ad utilizzare lo studio di Cencelli e anche per questo ho gestito poco potere quando ero tra quelli che formavano la “casta”, ci fosse stato l’algoritmo avrei dovuto cambiare mestiere, senza, peraltro, arrecare alcun danno alla vita pubblica. Fuor..

Meloni party: primo colpo
di democrazia illiberale

"Il 'decreto rave party', che introduce il nuovo articolo 434 bis del codice penale, rischia di avere un'applicazione ampia, discrezionale e arbitraria a scapito del diritto di protesta pacifica, che va tutelato e non stroncato". Lo dice l'ong Amnesty Italia, lo dicono diversi giuristi e penalisti. Lo ripete quasi tutta l'opposizione che si schiera compatta - per la prima volta - contro il governo per il nuovo decreto legge pubblicato oggi in Gazzetta ufficiale e approvato ieri dal Consiglio dei Ministri che punisce "l'invasione di edifici finalizzata a raduni di oltre 50 persone da cui possono derivare pericoli per l'incolumità pubblica, l'ordine pubblico o la sanità pubblica". E per farlo afferma che potrebbe andare a ledere il diritto di protesta pacifica. Continua sull'Huffington Post

Meloni scavalca subito i tecnici
La dura vita di Nordio e Schillaci

Palazzo Chigi informa. Il ministro competente tace. Succede a ridosso del primo Consiglio dei ministri targato Giorgia Meloni. La prima vera riunione operativa con l’approvazione di due provvedimenti, uno sulla Giustizia, l’altro sul Covid. E se sul reintegro dei 3.400 medici non vaccinati nelle corsie degli ospedali il ministro Orazio Schillaci si era in parte espresso nei giorni scorsi, riguardo il mantenimento dell’ergastolo ostativo il Guardasigilli Carlo Nordio manifesta chiaramente tutta la sua differenza culturale rispetto a un modo di intendere la giustizia da parte di Fratelli d’Italia - che pure lo hanno scelto come ministro e lo volevano presidente della Repubblica - che non è quello dell’ex magistrato veneto considerato l’emblema del garantismo senza se e senza ma. Ed è sulla base di queste differenze sostanziali che il premier..

Zelensky colpisce la Crimea
E Putin la fa pagare al mondo

Dopo l’attacco al ponte di Kerch, questa mattina è toccato alla baia di Sebastopoli. Quattro navi militari russe sono state colpite da droni di Kiev. Per gli ucraini la Crimea non sembra più irrecuperabile come un tempo, mentre per i russi la penisola si è trasformata da roccaforte a emblema della loro vulnerabilità. Per mostrarsi forti, quindi, rispondono alzando la pressione. Stavolta non con le armi né tantomeno con le minacce, ma decidendo di sospendere unilateralmente l’accordo sul grano firmato a Istanbul lo scorso luglio. Le navi prese di mira dagli ucraini, denunciano dal Cremlino, sarebbero le stesse che la Russia utilizza per esportare i cereali. Una mossa che si ritorcerà contro non solo all’Ucraina, ma al mondo intero. Continua sull'Huffington Post

Come a destra così a sinistra: l’epopea dei foglietti bianchi

Se n'erano dimenticati. Stava lì, da solo, in attesa che venissero proclamati gli eletti. Lo trovarono appinnicato sulla poltrona, con il cruciverba quasi interamente risolto e "Guerra e Pace" aperto alle pagine iniziali. Era rimasto lì a fare la simulazione per verificare se i "bottoni" del potere continuassero a funzionare. Di tanto in tanto riceveva delle telefonate, più spesso le faceva lui e avvertiva talora quasi un fastidio dagli interlocutori, che sembrava volessero digli "Stai tranquillo, ti faremo avere la struttura del governo quando sarà il momento". Voleva sapere di più, qualche anticipazione o la conferma delle ipotesi che leggeva sui giornali. Teneva sulla scrivania un grande foglio sul quale annotava nomi e assessorati, componendo e scomponendo e capiva sempre di più quanto fosse difficile appattare. Accanto a quel foglio..

La maxi inflazione costringe
Meloni a volare a Bruxelles

Il dato dell'inflazione, clamoroso e di gran lunga oltre le attese, piomba dritto su Palazzo Chigi e impone alla premier Giorgia Meloni di lavorare subito alla Legge di Bilancio e di accelerare il suo debutto ai tavoli europei sul caro energia. Dopo aver incontrato di persona il presidente francese Macron, ha sentito in mattinata al telefono il cancelliere tedesco Scholz e giovedì prossimo sarà a Bruxelles per incontrare i presidenti di Consiglio e Commissione Ue, Michel e von der Leyen. Il tema al centro dei colloqui sarà sempre lo stesso: i costi dell'energia. La mancata risposta comunitaria alla corsa dei prezzi del gas e dell'elettricità sta aggravando la situazione di famiglie e imprese e aprendo la strada alla recessione economica. I numeri diffusi dall'Istat sono peggiori del previsto: a ottobre..

Tetto al contante, FI tergiversa
Per Mulè “non è una priorità”

"Il tetto sul contante non è una priorità del governo e lo dimostra il fatto che il presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo discorso programmatico non ne ha fatto menzione. Successivamente, in sede di replica, ha semplicemente risposto alla sollecitazione di una richiesta giunta dall'opposizione sulla proposta di legge della Lega". Lo ha detto il vicepresidente della Camera Giorgio Mulé (FI), a L'Aria che tira su La7. "Di tetto al contante se ne parlerà nella legge di stabilità per il 2023, al prossimo consiglio dei ministri i temi principali saranno bollette, caro prezzi e inflazione", ha concluso. Continua su Huffington Post

Quei ridicoli “figli della lupa” che ancora ricordano il Duce

Del fascismo, nato cento anni fa dalla violenza squadrista e dalla viltà della monarchia, vidi la coda finale, non avendone com’è logico, alcuna consapevolezza. Alla prima elementare fui premiato con la divisa di “figlio della lupa” per avere imparato a memoria, primo tra i miei compagnetti, una filastrocca. Divenni una tessera del grottesco mosaico che componeva il tragico regime. Per due anni indossai la camicetta nera, i pantaloncini grigio verde, il cinturone bianco, le bretelle a formare la M di Mussolini e il fez in lana nera con l’immagine di Romolo e Remo allattati dalla lupa. Per alcuni sabati così bardato e felice di esserlo mi portarono a montare la guardia al monumento ai caduti della prima guerra mondiale. Ebbi la pagella, che conservo, con l’emblema del regime, il proclama..

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