Diventerà Bellissima,
ecco cosa saremo

Quando, più di quattro anni fa, abbiamo pensato di costruire un'alternativa di governo attorno ad un progetto di rigenerazione di questa terra con Nello Musumeci leader, sembravamo dei pazzi. Si erano appena celebrate le elezioni europee e Renzi aveva preso il 40%, governavano ovunque, anche in Sicilia con Crocetta e tutti, dico tutti, si scoprivano leopoldini, in molti ex cuffariani, ex autonomisti, ex forzisti, bussavano alla corte dei miracoli ricevendo accoglienza. Il centrodestra sembrava destinato all'estinzione. Poi pochi folli col difetto della coerenza politica e la superbia di non mendicare poltrone, hanno detto no, questo è un bluff, e Crocetta e il suo cerchio stanno combinando tanti di quei guai che ne piangeremo le conseguenze per anni, non possiamo restare in silenzio, va fatta opposizione dura dentro e fuori dal..

Ma di Leoluca
ce n’è uno solo

Noi palermitani non ci siamo mai pienamente resi conto della fortuna che abbiamo avuto. Sono cose che, peraltro, accadono raramente. Uomini con tali capacità politico-amministrative, culturali e creative possono infatti nascere ovunque. Sono troppo grandi per appartenere ad un singolo territorio. Non abbiamo meriti particolari, confessiamolo, a parte quello di averlo più volte votato ma non avevamo scelta e non c’erano alternative all’altezza. E’ così: Leoluca Orlando, uomo di mondo e del mondo, poteva tranquillamente nascere a Berlino, Chicago o Lione e avrebbe brillato ovunque e comunque, e invece, per motivazioni che non conosceremo mai, è venuto alla luce proprio qui, a Palermo, il primo agosto del 1947, con il preciso obiettivo di fare il sindaco più a lungo possibile, per accompagnare la crescita economica, culturale e civile della città...

La solitudine
dell’essere felici

Non ricominciare di nuovo con questo discorso che Ci hai creati e non sappiamo essere felici, Padre ti prego. Tu lo sai io ti stimo profondamente però sulla felicità che ci hai concesso nutro svariati dubbi.- -Non è la felicità che vi ho concesso figliola, è solo la capacità di raggiungerla che vi è stata concessa ma non riuscite a farne buon uso.- -Padre, dissento. Io la vivo male questa conversazione perché devo ammettere che io per prima l’ho vista sempre come un... sì, insomma, come un tranello.- -Ma cosa dici figliola mia, non hai compreso- -No davvero. Ascolta Padre, sai che c’è, detto fra me e Te? Questa felicità è più impegnativa e dolorosa della tristezza. Non guardarmi così, dico sul serio. La tristezza, quando la provi, sta lì..

Solo un’illusione
di immortalità

E' stato detto tutto. È stato detto tanto. A volte non si sa più che scrivere su ciò che accade. Però io oggi sono stata a pensare a quel ragazzo di soli venti anni che muore e lascia qui una vita sbriciolata e poi sono uscita. E ho trovato una vita che rideva, una vita che brindava, una vita che suonava musica dal vivo. Io non ero né viva né morta. Mi sentivo a metà. Estranea all’una e all’altra. Ma la cosa che più mi angosciava era quel senso di continuità. È qualcosa di innato. Ce l’hanno dato per sopravvivere. È un istinto; qualcuno muore e altri brindano alle loro vite. È assolutamente fisiologico ma io l’ho guardato dall’esterno e ho provato tenerezza. Per noi che restiamo. Per noi che..

Ma di che colore è
la persona di colore?

Mi chiamano persona di colore, ma di che colore sono? Ma perché devo chiamarmi “di colore” per distinguermi da te, se un colore l’hai anche tu!? Tu di che colore sei? Siamo tutti persone di colore o sbaglio? Perché Noi dobbiamo sempre muoverci in punta di piedi...? Tu, uomo di colore bianco, io non ti vedo come un sottoposto perché la tua pelle ha un colore diverso dalla mia. Perché tu mi vedi come un subalterno nella tua società? Perché ti allontani sugli autobus? Dite che non facciamo un buon odore ma vi siete mai annusati voi pellebianca? Dite che siamo aggressivi... ma la nostra giornata non è ordinata e “programmatica” come la vostra sai. La nostra è una giornata che segue istinti e bisogni: mangiare, bere, coprirti se fa..

Quei menefreghisti
dell’aeroporto

All’aeroporto di Palermo - che il Genio di Palermo, Leoluca Orlando, ha assegnato al suo feudatario di fiducia, Fabio Giambrone - succedono cose che in un qualsiasi paese civile non dovrebbero succedere. Da due giorni i computer di Vueling sono in tilt e, al gate, non riconoscono le carte d’imbarco che i poveri (poveri, sì) passeggeri hanno compilato e stampato a casa propria. Logica, buonsenso e buona educazione avrebbero dovuto suggerire alla compagnia aerea e alla Gesap, la società presieduta da Giambrone, di esporre quantomeno un cartello per invitare tutti coloro che arrivavano in aeroporto con il check-in già stampato di strappare quell’inutile pezzo di carta, di recarsi ai banchi di accettazione della Vueling e di rifare la carta d’imbarco compatibile con gli sgangherati computer della compagnia. Invece no. L’arroganza..

Abbiamo un’anima
da bonificare

Noi, tutti, dobbiamo bonificarci l’anima. Riprenderci i sorrisi che sapevamo dare. Risanare i pensieri paludosi di cui abbiam piena la testa e rendere nuovamente produttive le nostre idee, rimetterle a coltura! Siamo un popolo ricco di passato e di idee geniali. Noi italiani riusciamo ad essere geniali quando vogliamo. Siamo adatti all'insediamento umano, ci disseminiamo nel mondo e leghiamo con tutto e con tutti. Nelle emergenze riusciamo a darci sino a prosciugarci il cuore. E invece... Ci stiamo mettendo gli uni contro gli altri, in tv, sui social network, al supermercato e in fila alle poste. Una lotta di supremazia continua senza vincitori; scimmie impazzite che si alzano ogni mattina cercando qualcuno a cui dare la colpa per tutto il degrado umano e sociale che contribuiamo a coltivare. Siamo stanchi..

Il viaggio più bello
è quello mai fatto

Le vacanze sono una forma di migrazione. Un ozio autorizzato scevro da sensi di colpa. Hai fatto una valigia piena di mutande e di "non si sa mai" e un altro bagaglio carico di aspettative. Riesci a metterti finanche quel cappellino che non useresti mai, ma sei in vacanza e c’è bisogno di diversità anche nel vestire. Affronti l’attesa al check in dell’aeroporto guardandoti attorno fra emozioni e inquietudini. Tra l’aria condizionata e i sedili in ferro riconosci subito gli apprensivi del volo: fanno qualsiasi cosa, stanno sempre in movimento, sfogliano le riviste al contrario e sorridono. Sorridono a tutto. Nervosissimi. E poi ci sei tu; tu nella tua nuova avventura, studiata e ricamata addosso, immaginata per mesi, desiderata quasi ai limiti dell’ansia. Il viaggio, il viaggio perfetto. Quel pensiero..

Parlare, mangiare,
forse sognare

Dobbiamo parlare; ti va di mangiare qualcosa insieme e parlare un po’? "Sì, volendo sì". Che significa volendo? "Che significa...? Significa che mangiare e parlare... Non so, 'sta cosa che per parlare si debba stare uno di fronte all’altro e ti devi guardare per forza, non so, è claustrofobico". Claustrofobico!? "Sì... meglio guardare un panorama, un orizzonte, si beve qualcosa... e si parla". Ma che c’entra, uno magari vorrebbe anche guardarsi negli occhi no? "Ma sì... ma quando devi dire qualcosa e c'hai voglia ti volti e ti guardi che sarà mai... e intanto uno si guarda un panorama, un orizzonte". Ma così è come se uno parlasse con qualcun altro. Finiremmo per stare zitti, lo so! "Ma no... L’umanità ha detto le cose migliori stando zitta, credimi non ci..

La luce più vera
è nel buio della notte

Io sono la notte, il buio il silenzio. Ci sono le tue notti e le notti mie, piccolo uomo. Quelle dove sei tutto tuo e quelle dove tutto ti bussa in testa e bussa e bussa finché non mi apri. Perché alla fine una doppia vita l’avete tutti; in una la recita, nell’altra il sipario, dove poi rientri nel tuo camerino a testa bassa e inizi a spogliarti, ed eccolo lì: il tuo peso senza tara. Ed io, la notte, arrivo sempre a ricordartelo, a farti venire fame di quello che vuoi, sete di ciò che non hai. Vergogne paure, di tutto mi nutro. Mi nutro di te. E quando la luce striscia nella tua stanza si riapre il sipario, lento, di velluto rosso come al teatro. “Vai pure via..

Gerenza

Buttanissima Sicilia quotidiano online è una testata regolarmente registrata. Registro generale n. 223.
Registro della Stampa n.5 del 24/01/2018 presso il Tribunale di Palermo

Editore: Salt & Pepper S.r.l. Tel +39 091 7302626 P.IVA: 05126120822

Direttore responsabile Giuseppe Sottile

Change privacy settings

Contatti

+39 091 7302626
www.buttanissima.it
Via Francesco Scaduto, 2/D – Palermo
Questo sito è associato alla
badge_FED