Sembra un film già visto. L’ex presidente della Regione, Totò Cuffaro, invitato a un dibattito sui detenuti. E, antico refrain, qualcuno che protesta, si dissocia o si tira indietro. L’iniziativa, la prima, è della commissione Affari generali del Comune, che ha organizzato un incontro in vista dell’approvazione del regolamento che istituirà il Garante comunale per i detenuti. I consiglieri comunali si confronteranno domani a palazzo dell’Aquile con i principali addetti ai lavori delle carceri cittadine: da Francesca Vazzana, direttrice del Pagliarelli, a Rita Barbera, che gestisce l’Ucciardone. Ci sarà anche Giovanni Fiandaca, garante regionale dei diritti dei detenuti. Era stato invitato anche Totò Cuffaro, che ha scontato la sua pena a Rebibbia dopo una condanna per favoreggiamento alla mafia e violazione del segreto istruttorio (dal 2011 al 2015). Ma non sempre la presenza dell’ex governatore è accolta con favore dai convitati. A sollevare il polverone, questa volta, era stato il consigliere Marcello Susinno di Sinistra Comune: “E’ importante parlare dei diritti dei detenuti e del regolamento che istituirà la figura di un garante comunale – afferma Susinno – ma non ritengo opportuno che al centro del dibattito ci sia l’ex presidente della Regione condannato per favoreggiamento alla mafia. Ho scritto al presidente Arcoleo annunciando che non parteciperò all’incontro”.

Ma Cuffaro ha tolto tutti dall’imbarazzo, annunciando il suo forfait: “Non ho il piacere di conoscere il consigliere Susinno – ha scritto in un messaggio inviato al sito PalermoToday – ma rispetto il suo pensiero e le sue idee. Ed è proprio per questo rispetto che sento il bisogno di dirgli che a causa della necessità di una mia ulteriore permanenza in Burundi, dove mi sono recato per motivi umanitari, non potrò essere presente al convegno. Detenuti non si dovrebbe rimanere per tutta la vita – ha aggiunto Cuffaro – e a tutti bisognerebbe concedere il beneficio materiale e spirituale di poter tornare a godere del respiro lungo della vita”.

Giusto qualche mese fa Cuffaro ottenne un invito all’Ars, dove rientrò per la prima volta da quando ne era uscito da presidente dimissionario. E anche in quella occasione qualcuno – il Movimento 5 Stelle – si oppose con ferocia alla sua presenza nell’aula, peraltro, dedicata a Piersanti Mattarella. In quel caso Totò vasa vasa fu accolto con grande affetto a palazzo dei Normanni, anche dal presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè.