“Apprendiamo con soddisfazione della revoca della procedura di gara indetta dal CAS il Consorzio Autostrade Siciliane sul servizio di presidio fisso antincendio in alcune gallerie. Evidentemente le anomalie che io stessa avevo messo nero su bianco con una mozione che impegnava il governo a ritirare quel bando, erano le stesse che hanno portato un’azienda che aveva partecipato, a ricorrere al TAR”. Lo sostiene la deputata regionale del Movimento 5 Stelle, Stefania Campo. “Un fatto che conferma i nostri sospetti secondo cui quel bando era probabilmente cucito su misura per una o due aziende. Nello specifico, questa procedura di gara, presentava diverse anomalie che, tenuto conto dell’elevatissimo importo posto a base d’asta e dei rigidissimi requisiti di partecipazione previsti nel bando, avrebbero leso il principio della libera concorrenza. Sarebbe auspicabile quindi che l’assessore Falcone comunicasse ai siciliani che la revoca di questo bando, altro non è se non l’ennesimo fallimento del carrozzone politico chiamato CAS”. Con la mozione a firma Campo, si chiedeva alla Regione di revocare in autotutela la procedura di gara nelle gallerie A/18 Messina-Catania e A/20 Messina-Palermo indetta dal Consorzio per le Autostrade Siciliane.

Ma anche il Pd, nei giorni scorsi, aveva presentato un’interrogazione sull’argomento. E andava oltre: “Le uniche due società in possesso dei siffatti requisiti – si legge nel testo – sarebbero la società Gruppo Servizi Associati SpA con sede a Roma e la società Ok Gol con sede a Susa. La prima società, la Gruppo Servizi Associati, avrebbe maturato tali requisiti in qualità di interlocutore unico di Autostrade per l’Italia per conto della quale gestirebbe i servizi antincendio presso tutte le autostradali in concessione ad ASPI con necessità di misure compensative in gallerie. La seconda società, la Ok GOL, è una società “in – house” partecipata al 100% dalla Società Italiana Traforo Autostradale del Fréjus (SITAF SpA), quest’ultima a sua volta concessionaria dell’autostrada A32 Torino-Bardonecchia e della parte italiana del traforo del Fréjus. La SITAF SpA peraltro sarebbe anche controllata dalla stessa ANAS proprietaria della rete autostradale siciliana”.

Inoltre i deputati del Partito Democratico contestavano “la congruità dell’importo a base d’asta della gara (oltre 8 milioni di euro, ndr), che parrebbe eccessivo anche alla luce della convenzione stipulata dal Consorzio con la Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco”. Con il quale CAS e Vigili del Fuoco avrebbero garantito il servizio, nelle more dell’aggiudicazione della gara, per un importo di circa 6 milioni di euro per dodici mesi (contro gli 8,8 circa posti a base d’asta).

Anche in seguito al ricorso al Tar di una ditta partecipante, la Gsa Spa, il CAS ha preferito revocare in autotutela la procedura relativa all’affidamento del servizio di sorveglianza anti-incendio. Un motivo addotto a pretesto, da parte del Movimento 5 Stelle, per criticare la gestione del Consorzio Autostradale, una società partecipata dalla Regione siciliana: “Come ha più volte sottolineato il nostro vice ministro ai trasporti Giancarlo Cancelleri – spiega Campo – al CAS vanno revocate le concessioni. Un Ente che da quanto apprendiamo dalla stampa, consente mazzette per controlli e sopralluoghi di sicurezza mai effettuati non può e non deve gestire le nostre strade. Ricordiamo che i dirigenti sono di nomina diretta del governo Musumeci ma probabilmente anche in questo caso, il presidente si volterà dall’altra parte, consentendo al CAS di continuare ad operare nonostante le 800 non conformità tra sicurezza, assistenza e codice stradale. Il CAS non ne azzecca una e continua ad accumulare debiti milionari con buona pace degli automobilisti che viaggiano su strade vetuste e in molti casi prive di manutenzione e sicurezza. Se ogni volta che si deve affidare uno di questi servizi, c’è sempre il sospetto di un tornaconto particolare ed economico da parte di qualcuno, non usciremo mai da questa situazione”.