Nel 1947, dopo un’aspra polemica sull’egemonia culturale, Elio Vittorini sbatte la porta e abbandona il Pci. Ma Palmiro Togliatti non si scompone e gli risponde su Rinascita con un titolo spocchioso e irridente: “Vittorini se ne’ ghiuto e soli ci ha lasciato!”. La tentazione di scimmiottare quel titolo si è affacciata ieri di fronte alla notizia che Sandro Pappalardo, il gaga del Turismo, ha lasciato il governo Musumeci. Ma sarebbe stato come rendere onore a un personaggio che in un anno e mezzo di presenza al vertice dell’assessorato ha fatto solo danni. Si pensi al colpo di mano contro Orchestra sinfonica: ha defenestrato un sovrintendente di valore per piazzare, dopo sei mesi, una scartina di sottogoverno. O alla piritollagine che lo ha spinto a regalare undici milioni al gruppo Cairo dietro la promessa che nel 2020 il Giro di Italia partirà dalla Sicilia.