Non finiremo mai di ringraziare il governatore Nello Musumeci per avere dato tutto se stesso nella lotta contro il coronavirus. Pensate, è andato persino da Barbara D’Urso e pur di predicare urbi et orbi le sacre ragioni della Sicilia ha fatto pure il suo bravo bagnetto nel trash. Hic genuflectur. Ma ieri, ahimè, si è distratto un momento dall’impegno contro l’epidemia. E lo ha fatto per acquisire al patrimonio della Regione le Terme di Acireale, un rudere da ristrutturare e da collocare poi sul mercato nella speranza che ci sia un privato in grado di tirare un carrozzone come questo fuori dalla palude. Per carità, Musumeci è catanese e Acireale è comprensibilmente nel suo cuore. Ma non avrebbe fatto molto di più per la Sicilia se avesse impiegato quel tempo per nominare, dopo 13 mesi, un degno successore di Sebastiano Tusa all’assessorato dei Beni Culturali?