Il mondo in cui Christie’s New York sta per mettere all’asta il ritratto di un ipotetico “Edmond de Belamy” dipinto da un algoritmo, cioè da un’intelligenza artificiale, è lo stesso mondo in cui, una domenica pomeriggio, sintonizzandosi su una rete televisiva nazionale italiana, ci si può imbattere in un gruppo di gente che discute sulla correttezza o meno di una ex estetista di farsi chiamare col nome di marchesa del Secco d’Aragona. Il fatto che, ufficialmente, queste due realtà appartengano… Leggi l’articolo completo su ilfoglio.it