Tra i militanti del Movimento Sociale Italiano e poi di Alleanza Nazionale v’era una consuetudine: volersi sentire più a Destra della destra, volersi sentire, allo stremo, depositari di una Tradizione politica che affondava le proprie radici nella storia d’Italia. Così – quasi per gioco – fu coniato il termine di CA.DI.SI.FE, i camerati di sicura fede. Duri e puri, tutti d’un pezzo. Anch’io sono stato uno di loro. Mai un dubbio, mai una perplessità sul percorso da seguire. Il Partito era al di sopra di tutto, al pari della famiglia. Destra e Sinistra erano identificabili plasticamente già nel modo di vestire, di atteggiarsi, di parlare. Le differenze tra i due schieramenti erano totali, percepibili da chicchessia. Ma, da qualche tempo, così non è più. Per gli elettori non è più percettibile, neanche a cercarla con la lente d’ingrandimento, una sostanziale differenza tra chi rappresenta uno schieramento politico e chi l’altro. Unica eccezione la Lega di Salvini che, oggi, pare essere divenuta punto di riferimento per tanti militanti della Destra storica. Ma anche a volersi sforzare di cercare con minuziosa pazienza delle similitudini tra questa Lega e quello che fu il Movimento Sociale prima ed Alleanza Nazionale poi, per me Ca.di.si.fe, è impossibile. Non siamo la stessa cosa, non siamo comparabili, non è lo stesso DNA.

Nulla è come prima. Così come anche la straordinaria storia di Forza Italia – che è stata esempio di Libertà e di Civiltà per il nostro Paese – sembra arrancare nel tentativo di continuare a rappresentare la propria funzione in uno scenario elettorale mutato, a distanza di oltre 20 anni dalla nascita.

Che dire del PD? Basti ricordare la recente operazione di “sfondamento al Centro” di renziana memoria, avvenuta anche e soprattutto in Sicilia per confermare l’esigenza di uno soggetto politico che vada al di là della oramai superata tradizione politica italiana.

L’on. Miccichè sembra tra i pochi ad aver colto il vuoto esistente nello scenario politico italiano. O forse è l’unico ad avere il coraggio di voler costruire ciò che va costruito, per il bene del Paese. Dopotutto la Sicilia è stata più volte laboratorio politico di sostanza. C’è da augurarsi che lo sia anche questa volta. C’è da auspicare che attorno a questo coraggio possano fare riferimento le migliori energie e le migliori intelligenze di quella che fu la Destra e la Sinistra. Io CA.DI.SI.FE sto con Miccichè.