La discarica di Bellolampo viola l’autorizzazione integrata ambientale. A sostenerlo è il Dipartimento Acqua e Rifiuti della Regione siciliana, che ha inviato una lettera in otto punti a Rap, l’azienda che si occupa della raccolta e dello smaltimento, per chiedere di risolvere i problemi relativi all’impianto di trattamento meccanico e biologico dei rifiuti. Ci sono dei problemi da affrontare entro una settimana, come quelli relativi all’accumulo di percolato, o entro dieci, come quelli legati all’aerazione. Nel piazzale di Bellolampo, come ammesso dal capo di Rap, Giuseppe Norata, sono abbancate 30 mila tonnellate di rifiuti, anche a causa dei guasti del Tmb: “In merito ai guasti e ai conseguenti fermi dell’impianto che si evincono dai verbali – annota la Regione – dovrà prodursi documentazione attestante i fermi dell’impianto e la loro durata, le sue cause e le manutenzioni ordinarie e straordinarie effettuate, a datare da giugno 2019 a oggi, entro 30 giorni”. La questione dei rifiuti a Palermo si aggrava. La monnezza che non è più possibile conferire a Bellolampo (la sesta vasca è satura, per la settima devono ancora iniziare i lavori) è stata respinta anche alla frontiera: le discarica privata di Motta Sant’Anastasia, in mano alla ditta Oikos, ha già respinto i compattatori alla frontiera dopo che Arpa ha appurato la non adeguatezza dei rifiuti. Le 30 mila tonnellate in eccesso dovrebbero essere smaltite entro i prossimi 4 mesi, ma anche Norata è arrivato a dubitarne.