La tv che mostrifica ed esalta ha elevato ieri agli onori degli altari niente di meno che Rosario Crocetta, una macchietta della politica. Chiamato da Giletti a partecipare al ballo mistico e dionisiaco sulle nefandezze della Sicilia, l’ex presidente della Regione è stato mostrato al popolo dei fedeli con l’aureola di un santo, martire e moralizzatore. Lui non si è tirato indietro. Ha impapocchiato cifre ad libitum, ha fatto discorsi senza capo né coda, ha rivendicato meriti inesistenti, ha evocato fantasmi di battaglie mai combattute, ha rivestito con muscoli di cartapesta una stagione – quella del suo governo – tra le più squallide e confuse della storia siciliana. Ma siccome bisognava picchiare su Gianfranco Micciché, anche le fandonie di Crocetta andavano bene. La politica, si sa, non offre niente di buono. E la tv riesce a cogliere il peggio del peggio.