“Musumeci releghi Forza Italia e Pd a complemento d’arredo dell’Ars. Non possiamo lasciare la Sicilia ancora in mano a questi qui”. E’ questa, sostanzialmente, la risposta di Giancarlo Cancelleri, leader del Movimento 5 Stelle in Sicilia, al segnale d’apertura di Nello Musumeci, che lo ha invitato a presentare dei provvedimenti – le ha chiamate delle “aggiunte” – per integrare il suo di contratto, quello scritto con i siciliani alla vigilia delle Regionali. La risposta del portavoce grillino ha tante sfaccettature. La prima è la sfiducia: “Quella di Musumeci non è una risposta a noi. Finge di parlare con noi, ma sta parlando con i suoi alleati. E’ un giochetto e noi non ci stiamo”. Più avanti diventa possibilità: “Resta valido il mio primo invito. Prendiamo due penne, un foglio bianco, per scrivere delle leggi. Ma prima si liberi dei suoi pesi”. In sostanza, Forza Italia e gli autonomisti che siedono sui banchi del governo (“Addirittura ci sono degli assessori che gli remano contro, ben vengano i tecnici” lo scuote Cancelleri). E che in questi giorni, col loro atteggiamento, stanno complicando la strada verso l’approvazione del Bilancio in tempi utili. “Alcune cose possono essere prese dal suo programma – aggiunge Cancelleri – altre le proponiamo noi. Poi le votiamo insieme”. Ma l’invito a scaricare gli alleati difficilmente riuscirà a far breccia in Musumeci. Che forse, a livello numerico, ne avrebbe anche la possibilità, ma così rischierebbe di snaturare se stesso e il concetto di lealtà che tanto gli è caro. Si apre a destra e a manca. Ma non succede nulla. Fino ai prossimi fogli bianchi.