La tensione è palpabile, ma il rinvio – che comporta comunque una decisione entro l’anno – è il massimo che il Movimento 5 Stelle poteva ottenere dal Consiglio di presidenza di ieri. Dove è arrivata una relazione da parte del segretario generale dell’Ars in cui si evidenziano i motivi per cui il declamato taglio ai vitalizi degli ex parlamentari non s’ha (pardon, non s’avrebbe) da fare. Eppure i grillini non si arrendono: “Ci aspettavamo questo no – ammette il vicepresidente dell’Ars Giancarlo Cancelleri – Gli uffici difendono l’Assemblea regionale siciliana dalla possibile pioggia di ricorsi. Abbiamo già ricevuto un documento in tal senso dall’associazione degli ex parlamentari che si è rivolta a un noto studio legale. Ma noi non ci fermiamo”.

Il M5S ha chiesto un altro parere super partes, anche se la soluzione proposta da Micciché – ossia quella di rivolgersi al Cga siciliano – non convince Cancelleri e soci: “Con tutto il rispetto per l’organo non mi sembra sensato chiedere al lupo se si vogliono salvare le pecore”. Alcuni componenti del Cga, infatti, sono di nomina politica. Per il vicepresidente dell’Ars, quindi, “è un organo politicizzato, potrebbero addirittura doversi esprimere politici che godono o potrebbero godere del vitalizio”. Loro, i grillini, tornerebbero volentieri dal Consiglio di Stato, che ha già dato parere favorevole ai tagli sui vitalizi applicati da Camera e Senato. E poi – per la serie “a mali estremi, estremi rimedi” – il vicepresidente dell’Ars può sempre sventolare il vessillo della catastrofe annunciata. Quella dei tagli ai trasferimenti statali (-80% addirittura) qualora l’Ars non si adeguasse alle direttive del governo gialloverde. In quel caso per le casse siciliane – ne risentirebbe anche il governo e non solo l’Assemblea – sarebbe di 100 milioni, e non degli 8, o 9, che si otterrebbero con il taglio degli assegni. “Dobbiamo arrivare a un voto entro l’anno. Favorevole o contrario che sia, purché si dia una risposta ai cittadini siciliani” ha chiosato Cancelleri. La sicurezza di uno che sa di avere il coltello dalla parte del manico.