Cinquantanove pagine di buone ragioni per dire no: ad esempio la sopravvivenza delle casse regionali di fronte a una pioggia di ricorsi da parte degli ex parlamentari. Con questa storia dei vitalizi si rischia il salasso. E mentre il Movimento 5 Stelle insiste per dare una bella sforbiciata (fino al 60%) agli stipendi maturati dagli ex deputati, la maggioranza (tranne Figuccia) si stringe attorno alla relazione tecnica presentata ieri nel corso del Consiglio di presidenza. Quella che ammette candidamente come “il richiamo alle esigenze di contenimento della spesa e di bilancio, insieme alla mancanza del carattere di temporaneità – spiega nella nota il segretario generale dell’Ars – sembrano configurare una misura impositiva fiscale, in violazione dei principi di uguaglianza, in quanto imposta a una sola categoria di soggetti”.

A far propendere verso il “no” c’è anche la memoria procedimentale presentata dall’associazione degli ex parlamentari che “contesta la legittimità” di una eventuale delibera “avente oggetto la rideterminazione dei vitalizi” in quanto “in contrasto con diverse norme e principi costituzionali”. L’iniziativa è del presidente dell’associazione Vittorino La Placa, che si è affidato all’avvocato Girolamo Rubino. “Si chiede a codesto Ufficio di presidenza – conclude il documento – di astenersi dall’adozione della proposta”.

Ieri però si è discusso. In un clima “costruttivo e sereno”, spiega il presidente dell’Ars Micciché, ferreo oppositore del taglio: “Abbiamo discusso a lungo sulla proposta di ricalcolo dei vitalizi degli ex parlamentari ed è stato deciso di approfondire la materia, chiedendo anche un parere al Consiglio di giustizia amministrativa. Gli ex parlamentari, a loro volta, ci hanno fatto pervenire due pareri che saranno esaminati come gli altri”. Ma, ricorsi a parte, un altro rischio pende sulla testa dell’assemblea e del governo: in caso di mancato adeguamento alle “direttive” nazionale, potrebbero venire a mancare l’80% dei trasferimenti da parte dello Stato. Eppure Miccichè lo ha sempre detto: “I vitalizi sono stati eliminati quindi non c’è più cosa tagliare. Quello che si propone è di togliere soldi a persone che oggi hanno 90 anni e che avevano i vitalizi di quarant’anni fa. Personalmente non sono d’accordo, se voteranno allora andrò a chiedere scusa agli ex deputati”.