Dopo gli striscioni anche il video. L’ennesimo “corpo del reato” che scatena un polverone politico attorno ai metodi – di censura – applicati a chi critica il Ministro dell’Interno Matteo Salvini. La “mancata vigilanza” su una presentazione in Power Point è costata a un’insegnante di Palermo una sospensione dal servizio per due settimane. E il Ministro come l’ha presa? Inizialmente non bene: “La politica dovrebbe star fuori dalla scuola – aveva detto il Capo del Viminale – equiparare le leggi razziali al decreto sicurezza è inopportuno. Il fascismo e il comunismo fecero morti, noi vogliamo salvare le vite proteggendo i confini”. Ma poi, dietro l’affondo, un tentativo di ricucire. Non solo con l’insegnante, ma con il Paese che in queste settimane pare attraversato da una scia di veleno: “Sono pronto a incontrare la prof e i suoi studenti. Spero che l’insegnante torni presto al suo lavoro”.

Il tentativo di ammorbidire la tensione è comunque tardivo rispetto al caos politico che aveva suscitato. In cui si era inserito, fra gli altri, l’intervento a gamba tesa di Nicola Zingaretti, segretario nazionale del Pd: “Fatemi capire. In Italia Casa Pound deve essere libera di dire e fare quello che vuole. Mentre un’insegnante deve essere sospesa per le opinioni di un suo studente che critica Salvini e le leggi varate dal Governo Lega – 5Stelle. Ma siamo pazzi?”. Anche il sindaco di Palermo Orlando ne ha approfittato per tirare un colpo basso al suo “odiato” Ministro: “Credo che sia demenziale il decreto Salvini e pensare che i migranti siano cose e non delle persone. E credo sia demenziale questo governo e questa maggioranza che ritiene di poter calpestare la dignità delle persone. Non mi permetto di dire che è demenziale Salvini: certamente è demenziale quello che fa”.