Esiste un nuovo colore, il Red Montecarlo, ed è tutto siciliano. Il brevetto appartiene a Marcello Lo Giudice, di Taormina, classe ’57. E’ esposto al museo oceanografico di Monaco – e dove sennò – in cui Lo Giudice, il più celebre tra gli esponenti della nuova scuola italiana di pittura informale, ha lavorato per due giorni a stendere colore, utilizzando 700 chili di pigmento, dopo averci messo un paio di mesi a “confezionarlo” in fabbrica. E’ tutto molto strano ma terribilmente normale: l’opera è un grosso quadrato di 6,8 metri per lato. Fa sfoggio di sé in una grande sala: è il rosso perfetto, quello che crediamo di aver sempre visto, ma che nessuno ha visto mai. A meno che non siate già passati dal Principato.

E’ un rosso acceso e vibrante, che Lo Giudice ha ottenuto con cura a attenzione maniacale: “Il rosso è molto volatile – ha spiegato al “Corriere della Sera” – si disperde facilmente nell’aria e quindi è pericoloso. Per renderlo più sabbioso e pesante ho sperimentato in quattro tempi diversi dosaggi differenti. Prima siamo riusciti ad appesantire il pigmento che però era troppo scarlatto. Poi lo abbiamo mixato con un altro rosso e basse percentuali di rosso cadmio e rosso cardinale. Alla fine abbiamo ottenuto un rosso perfetto, che vibrava sia alla luce del sole che artificiale. Ho deciso di chiamarlo Red Montecarlo in onore del principe Alberto II, mio amico e grande estimatore della mia pittura”.

Il rosso perfetto, il Red Montecarlo, ha un papà siciliano. Dal 19 ottobre, giorno di apertura della sua mostra, circa 2 mila persone sono accorse al museo oceanografico e qualcuno ha provato addirittura a esportare pezzi di pigmento, tanto da costringere la security a rafforzare le misure e la direzione ad apporvi una doppia barriera d’acciaio per tenere distanti i morbosi. Lo Giudice, da par suo, le ossa se l’era fatte anche prima, esponendo al Maxxi di Roma, ma anche a San Pietroburgo e Mosca. Il 5 ottobre scorso, a Londra, un suo quadro con una spennellata di “Red Vulcano”, è stato aggiudicato per oltre 130mila euro. Roba da far diventare rossi.