I più grandi personaggi del mondo dello spettacolo o gli astri di punta del panorama della cultura e dell’arte hanno vissuto tante difficoltà per coltivare il loro sogno, ma ce l’hanno fatta. Abnegazione, resilienza e coraggio sono facce di una stessa medaglia. Ma cosa vuol dire per una donna entrare nel mondo della musica e doversi confrontare ogni giorno con un mondo definito “maschilista” secondo gli stereotipi comuni, con lo studio e le difficoltà di uno strumento considerato “insolito” come la tromba, ma di così tanta rara bellezza?

Il percorso musicale-professionale di Marianna Musotto sta per cominciare. Una giovane trombettista siciliana, che ha scoperto l’amore per lo strumento, da ragazzina, a quindici anni. Un viaggio nella musica classica iniziato a sei anni, con il pianoforte.

“I miei genitori non volevano che studiassi musica”, inizia a raccontare Marianna. È una strada molto dura, in particolare quella della tromba, uno strumento che loro definivano “discriminante” per me. Ho vissuto tante difficoltà nella mia infanzia, poi nell’adolescenza e infine nell’età adulta. In classe al Conservatorio ero sempre da sola e i colleghi musicisti, uomini, mi guardavano come per dire “Ma cosa credi di fare?”. Sembra tutto rose e fiori. È bello ciò che traspare e viene dato al pubblico durante un concerto. Il dietro le quinte è così opaco: le ore di studio, le parole pesanti che devi ascoltare ogni giorno e la voglia di farcela.

Discriminazioni a suon di tromba. Un percorso difficile ma anche stimolante quello di Marianna, considerando che dopo il Conservatorio di Trapani si perfeziona con vari maestri del panorama musicale internazionale. Tra le sue esperienze figurano la Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna, l’Orchestra Sinfonica Verdi di Milano e il Cairo Opera House, dove suona come prima tromba in diverse stagioni.

Abnegazione e coraggio. “Libertà” è la parola con cui definire Marianna. Se c’è un momento decisivo nella sua formazione umana, è la partenza per Siena. “Avevo 24 anni, mi ero iscritta al biennio il Solismo e Repertorio Orchestrale. In quel viaggio promisi a me stessa che sarei ritornata a casa, a Palermo, quando sarei diventata davvero unica. Volevo diventare una vera trombettista”, continua.

Marianna ha le idee chiare. Una giovane trombettista donna, che si confronta con il mondo per lo più “maschile” della musica e del suo strumento è convinta che per diventare dei veri professionisti occorre studiare molto e ricercare la propria unicità. Esistono tanti trombettisti ma ognuno è diverso dall’altro.

Bisogna assecondare le proprie passioni. Molte donne nella musica diventano cantanti o scelgono uno strumento diverso. Marianna non si scoraggia e nella sua formazione ha scelto il percorso solistico. “Maestro”, disse una cantante a Toscanini, “si ricordi che io sono una stella”. Toscanini replicò con la mano rivolta verso sè stesso: “E lei si ricordi che quando il sole splende le stelle non si vedono!”.

Se c’è un consiglio che Marianna darebbe alle ragazze come lei, che vogliono intraprendere il suo stesso percorso musicale è “qualsiasi strumento scegliate, concentrate la vostra vita su quello, almeno in un primo momento e date il massimo di voi stesse”.

Personaggi di ispirazione? Il compositore Béla Bartók, che affermava “la competizione è per i cavalli non per gli artisti”. Marianna tiene duro e nonostante il mondo della classica sia competitivo, afferma che per fare veramente carriera occorrono resilienza e abnegazione. Marianna ha 32 anni. Un altro personaggio di ispirazione è Giuseppe Verdi. “Siamo nati nello stesso giorno, il 10 ottobre. La sua stessa passione mi appartiene”.

Altri musicisti a cui ti ispiri? I trombettisti Maurice Andrè e Wynton Marsalis.

Nel 2018, Marianna è stata invitata a registrare il suo primo album con il virtuoso violinista Franco Mezzena. Nel mese di giugno è stata invitata a tenere una master class a Valencia. A luglio firma un contratto in esclusiva, come solista, per il management americano Price Rubin & Partners. È così che si conclude la prima tappa del viaggio di Marianna, tortuoso ma estremamente entusiasmante.