Da cinque anni la Regione siciliana, come anticipato qualche tempo fa a Buttanissima dal deputato grillino Nuccio Di Paola, non paga luce e affitti dello stabile di via Ammiraglio Thaon de Revel, a Palermo. La locataria degli  uffici (occupati da enti e società dell’assessorato all’Economia) è Sicilia Digitale. In questo edificio pulsa il cuore informatico dell’ente: ci sono i server contenenti alcuni dati sensibili della Regione (come il sistema che gestisce gli stipendi dei regionali o il database della Formazione), rientrati da cinque anni di esilio forzato in Val d’Aosta. Sicilia Digitale, un carrozzone che fatica a sopravvivere per carenza di fondi, ha inviato una nota all’assessore Armao per denunciare la morosità: “Se Sicilia Digitale Spa non sarà messa nelle condizioni di provvedere al pagamento dei costi per i consumi di energia ascrivibili alla Regione siciliana, in forza di contratti regolarmente sottoscritti – scrivono il direttore generale Dario Colombo e l’amministratore unico Carmine Canonico – non si riterrà responsabile di eventuali danni che potranno essere arrecati per l’impossibilità di mantenere sotto tensione i sistemi attualmente gestiti”. Sicilia Digitale chiama in causa gli ultimi tre governi regionali. Come riportato da Mario Barresi su “La Sicilia”, gli arretrati in bolletta ammonterebbero a oltre 1,3 milioni dal 2014, a cui si sommano i canoni di sublocazione di cui Sicilia Digitale è creditrice nei confronti del dipartimento Bilancio e Tesoro, Ari, Sicilia e-innovazione, Sicilia e-ricerca e Sicilia Patrimonio Immobiliare, che avrebbero occupato l’immobile già dal 2007. A gennaio 2019, come riporta ancora il quotidiano, è fallito il primo tentativo di componimento bonario.