Conte ha fatto la voce grossa e per la prima volta Matteo Salvini è andato sotto anche sui migranti. Fin qui il Capo del Viminale aveva gestito le operazioni in piena indipendenza, ma ieri, per la prima volta, ha dovuto dire sì alla richiesta del premier Conte di far scendere dalla Open Arms i 27 minori a bordo. Un modo per evitare nuove “slabbrature istituzionali”, come le aveva definite Conte nella lettera di Ferragosto e per ricucire, nelle intenzioni del vice-premier, la frattura con i Cinque Stelle di governo. Basterà? Nel frattempo Salvini ha ridotto una grossa emergenza (coi minori a bordo della Ong spagnola” a una emergenza più ragionevole (facendoli scendere): “Prendo atto che disponi che vengano sbarcati i (presunti) minori attualmente a bordo della nave Open Arms – ha replicato Salvini a Conte – Darò pertanto, mio malgrado, per quanto di mia competenza e come ennesimo esempio di leale collaborazione, disposizioni affinché non vengano frapposti ostacoli all’esecuzione di tale Tua esclusiva determinazione, non senza ribadirTi che continuerò a perseguire in tutte le competenti sedi giurisdizionali l’affermazione delle ragioni di diritto che ho avuto modo di esporti”. “Con altrettanta sincerità – conclude Salvini – ti rappresento il rammarico e la preoccupazione che tale tua determinazione possa provocare una irreversibile ed onerosa presa in carico, per il nostro Paese, dell’assistenza di soggetti che, successivamente, potrebbe rivelarsi non dovuta”. Ma qualche ora, il Ministro dell’Interno, è tornato a sostenere le sue tesi: “Mi riferiscono da Lampedusa che dei 27 immigrati per i quali è stato ordinato lo sbarco in quanto minorenni, già 8 si sono dichiarati maggiorenni! Vedremo gli altri… Dopo i ‘malati immaginari’, ecco i ‘minorenni immaginari’! Mentre altri cedono, io non cambio idea”.