Tornano gli “Open days” in tutti i punti vaccinali delle province siciliane. L’iniziativa, in partenza da giovedì 1 fino a domenica 4 luglio, è rivolta ai soggetti fragili e a quelli di età pari o superiore a 60 anni che in questi quattro giorni potranno ricevere il vaccino Pfizer o Moderna senza prenotazione. L’obiettivo è quello di sensibilizzare ulteriormente la popolazione, anche alla luce della diffusione delle varianti.

Nelle zone montane e di villeggiatura, lungo i percorsi della movida, oltre all’apertura di nuovi punti vaccinali viaggeranno camper itineranti dove sarà possibile effettuare la somministrazione dei vaccini. L’iniziativa è della Presidenza della Regione con l’assessorato regionale per la Salute, il coordinamento delle strutture commissariali per l’emergenza Covid di Catania, Messina, Palermo, e la collaborazione delle aziende sanitarie e dei comuni. Saranno allestiti banchetti infopoint con un medico cui compete l’attività informativa sulla tipologia di vaccino, tempi, modalità e un informatico che registrerà le prenotazioni. Nei comuni non turistici a bassa incidenza di vaccinazione, invece, saranno allestiti nuovi punti vaccinali e garantite le vaccinazioni domiciliari, con il contributo dei sindaci che forniranno gli elenchi delle persone allettate e impossibilitate a spostarsi. La struttura mobile sarà operativa fino a quando non si realizzeranno numeri sufficienti di inoculazioni, in vista del raggiungimento del target individuato. L’obiettivo è quello di immunizzare nei tre mesi estivi quante più persone per assicurare a settembre e ottobre una copertura dell’80% della popolazione.

Tolleranza zero contro gli operatori sanitari No Vax

Mentre in Sicilia rallenta la campagna di vaccinazione, ci sarebbe un esercito di 26 mila persone (tra cui 9 mila dipendenti diretti) che non si è ancora fatto inoculare il farmaco anti-Covid. Il dipartimento Attività sanitarie della Regione ne aveva censiti 28 mila circa un mese fa. Da quel giorno è cambiato poco o nulla.

Fin qui l’unica azienda a prendere provvedimenti è quella di Ragusa, che ha sospeso una trentina di persone (almeno fin quando non decideranno di vaccinarsi: una dozzina l’ha già fatto) fino al 31 dicembre. In applicazione di una norma nazionale. A Messina sono pronte 98 diffide: se i destinatari non si vaccineranno entro cinque giorni dalla ratifica, verranno sospesi. Anche al Civico di Palermo, come sostiene il manager Roberto Colelli a Repubblica, “abbiamo inviato una lettera di invito a 270 tra medici, infermieri, amministrativi ma attendiamo le controdeduzioni”. A Catania resta sub-judice un migliaio di persone. L’Asp di Palermo invece ha segnalato una ventina di dipendenti agli ordini professionali.

Secondo l’ultimo report della struttura commissariale anti-Covid, su 141.318 operatori sanitari che lavorano in prima linea, sono 9.214 i non vaccinati, il 6,5%. Ma la percentuale sale se si considerano gli esterni e chi opera nelle strutture convenzionate. La fetta maggiore è rappresentata da infermieri e odontoiatri. E in autunno, alla scadenza dei 9 mesi di copertura, e una volta che ci saremmo avvicinati all’immunità di gregge, probabilmente servirà la terza dose: e si ripartirà, ancora una volta, dai sanitari. Più che un obbligo di legge, è un obbligo morale mettere al sicuro sé e gli altri.