Si fa presto a dire onestà. Perché alla fine basta un dettaglio per scoperchiare la pentola della mala politica. Prendiamo il carrozzone dell’Esa. Nello Musumeci ha deciso di licenziare il presidente Nicola Caldarone e lo ha fatto su ordine del bullo che Berlusconi gli ha piazzato accanto come sovrastante. Ha dimenticato però un dettaglio: che Caldarone, in pochi mesi, ha approvato i bilanci che nessuno, in dieci anni, si era preoccupato di approvare. La situazione era sfuggita non solo agli zelanti uffici della Corte dei Conti ma anche al bullo che, da assessore al Bilancio con Raffaele Lombardo, aveva fin da quegli anni l’obbligo di sanare ogni irregolarità. Eppure Musumeci ha ritenuto di punire Caldarone e di premiare l’assessore inadempiente, pronto – da bullo – a rimpiazzare il presidente defenestrato con una persona di sua fiducia. Evviva la legalità.