“Contagi e ricoveri sono in calo, ma l’incidenza resta alta. I prossimi giorni saranno decisivi”. Mario La Rocca, direttore generale dell’assessorato, ci va cauto. La primissima sensazione di “normalità”, sfoderata in conferenza stampa da Mario Draghi e Roberto Speranza, non sembra alloggiare in Sicilia, dove la curva epidemiologica non ha ancora raggiunto il plateau. L’Isola, un paio di giorni fa, si è salvata dall’istituzione di una zona rossa generale: il calo dell’indice Rt ha decretato una nuova settimana d’arancione, ma è nei prossimi giorni, soprattutto a Palermo, che ci si gioca tutto sulle riaperture.

Il 22 scade l’ordinanza di Musumeci, ma secondo i dati della struttura commissariale per l’emergenza, guidata da Renato Costa, nella settimana dal 5 all’11 aprile i nuovi casi settimanali sono stati 267 su 100 mila abitanti, ancora al di sopra della soglia dei 250 che fa scattare la zona rossa, ma in diminuzione rispetto ai 275 della settimana prima. Il presidente della Regione potrebbe decidere di allentare la morsa sui comuni del circondario, ma di prorogare le restrizioni per Palermo, una città di 670 mila abitanti, che continua ad avere gli ospedali particolarmente affollati (anche se il dato dei ricoveri si è calmierato rispetto ai giorni scorsi). Dalla prossima settimana il reparto di otorinolaringoiatria del Policlinico verrà riconvertito in degenza Covid (17 posti letto), mentre al Cervello saranno aperte 32 postazioni, grazie all’invio di personale medico da Cefalù. Con questi numeri si dovrebbe evitare il flusso dei pazienti verso altri nosocomi.

Le ultime “minacce” arrivano da Catania e Caltanissetta, dove i contagi aumentano. “Se da 40 giorni siamo in zona rossa e le attività commerciali al verde – ha detto il nisseno Michele Mancuso, parlamentare regionale di Forza Italia – forse il sindaco Gambino ha le sue colpe, considerato l’esempio che insieme alla ‘sua banda’ ha offerto nei giorni scorsi ai cittadini, con brindisi fuori luogo, davanti ai locali pubblici nisseni. Io sono cittadino di questa città e non mi pare che l’Amministrazione comunale si sia distinta per controlli e precauzioni”. Realisticamente, è assai difficile ipotizzare l’approdo in zona gialla per il 26 aprile. Sarebbe già un passo importante confermare l’arancione e attendere un’altra settimana o due per salutare le prime riaperture previste dal governo: i ristoranti a cena, gli spettacoli e le attività sportive all’aperto.

Vaccini: ottima affluenza all’open day di AstraZeneca

Sono già 25 mila le dosi di AstraZeneca somministrate in Sicilia negli ultimi tre giorni. L’accelerazione della campagna di vaccinazione è frutto dell’iniziativa “Open weekend” voluta dal governo Musumeci, con la quale è stata data la possibilità agli ultra sessantenni di potersi immunizzare, con il siero anglo-svedese prodotto a Oxford, anche senza prenotazione. Un’impennata che ha portato l’Isola dallo scorso 27 dicembre a oltre un milione e centomila dosi già iniettate. Il dato dei 25 mila cittadini vaccinati con AstraZeneca, dal primo giorno (venerdì) dell’iniziativa della Regione Siciliana, è riferito alle 17 di domenica. Da venerdì scorso, complessivamente, nei 66 Hub e Centri delle nove province dell’Isola sono state iniettate oltre 71 mila dosi dei tre vaccini a disposizione. “Sono soddisfatto – evidenzia il presidente della Regione Nello Musumeci, che nel pomeriggio di domenica ha visitato l’Hub di Catania – della massiccia adesione alla nostra iniziativa. Valuteremo se riproporla nel prossimo fine settimana. I cittadini hanno superato le iniziali diffidenze sul vaccino e così tutti corriamo verso la tanto attesa immunizzazione. La Sicilia ha bisogno di tornare ad aprire”.

Il commissario Costa: Palermo ha messo da parte la paura

“Orgogliosi dei palermitani: la città ha messo da parte la paura di AstraZeneca, dimostrando fiducia nella scienza”. Renato Costa, commissario all’emergenza sanitaria nella Città metropolitana di Palermo, commenta con soddisfazione la tre giorni di open weekend AstraZeneca per aumentare le somministrazioni di vaccino nei cittadini tra i 60 e i 79 anni, senza particolari patologie o fragilità. Alle 19,30 di domenica 18 aprile, erano 730 le dosi di questo siero anti-Covid inoculate alla popolazione alla Fiera del Mediterraneo. Parallelamente, sono continuate le somministrazioni di 1750 dosi di Pfizer ai cittadini ultra ottantenni ed estremamente vulnerabili, per un totale di 2480 dosi (dato aggiornato sempre alle 19,30). “Il bilancio dell’iniziativa è ottimo: abbiamo più che raddoppiato le inoculazioni quotidiane di AstraZeneca, attestate sulle 400-500 al giorno. Se ci siamo riusciti nell’ambito di un open weekend senza prenotazione, a maggior ragione possiamo farlo con il normale regime di prenotazioni. Speriamo di riuscire a mantenerci su questi numeri per velocizzare al massimo la campagna vaccinale”. Venerdì 16 aprile sono state più di 1100 le dosi di AstraZeneca somministrate alla Fiera del Mediterraneo. Sabato 17, oltre 970.